Per salvarla dallo sviluppo industriale, il Ministero dell’ambiente ha annunciato la realizzazione di un’area protetta marina nei pressi della Barriera Corallina
(Rinnovabili.it) – Un pezzo di oceano grande quanto l’Europa Occidentale, nel quale non c’è spazio né per le esplorazioni petrolifere né per la pesca commerciale. Il Ministro dell’Ambiente australiano, Tony Burke, ha annunciato la costruzione del più grande parco nazionale marino, un’area di oltre 2 miliardi di chilometri quadrati (888035 miglia quadrate) con la quale proteggere le aree più sensibili. Le nuove riserve si trovano tra il Perth Canyon, a Sud-Ovest di Kangaroo Island, e nella zona del Mare dei Coralli che circonda la Grande Barriera Corallina, nel Nord-Est. Se petrolio, gas e pesca commerciale saranno banditi, non sono al momento previste restrizioni per quanto riguarda il trasporto marino, il turismo o le immersioni.
Ma la decisione governativa non ha di certo incontrato i favori di chi con la pesca ci vive, anzi ha fatto infuriare sia i grossi commercianti, soprattutto quelli del Queensland settentrionale, sia i gruppi di pesca ricreativa. Secondo quanto diffuso da Reuters, alle lamentele di discriminazione pervenute dai due gruppi di interesse gli uffici ministeriali avrebbero risposto spiegando che le riserve marine vanno a colpire solamente l’1% dell’area disponibile per la pesca commerciale; a ciò va ad aggiungersi anche il risarcimento di 100 milioni di dollari che i commercianti avrebbero ricevuto per compensare la perdita di accesso a queste aree. Del resto, già all’inizio di quest’anno le Nazioni Unite avevano puntato i riflettori sulla Barriera Corallina, oggi minacciata dallo sviluppo industriale, ma a pieno titolo ascrivibile nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanità.