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La Cina apre il proprio monopolio energetico ai privati

Il Gigante asiatico è deciso ad accelerare sulle rinnovabili e l'efficienza energetica scardinando i vecchi monopoli del mercato energetico

(Rinnovabili.it) – Fino a ieri il settore energetico cinese era quasi ad esclusivo appannaggio dello Stato. Ora la Repubblica Popolare è intenzionata a dare una scossa al proprio mercato delle rinnovabili ed è pronta ad aprire la porta agli investitori privati. Lo annuncia l’agenzia ufficiale Xinhua rivelando il contenuto del nuovo “White Paper”, il documento contenente le linee guida della politica energetica nazionale elaborato dall’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato.

 

In questo suo Libro Bianco la Cina si assume l’impegno a sviluppare fonti energetiche nuove e a scardinare i vecchi monopoli elaborando nuove normative volte a riformare il settore energetico. “Tutti i progetti indicati nel programma energetico nazionale, ad eccezione di quelli vietati da leggi o regolamenti, sono aperte al capitale privato”, si legge nel documento che illustra in modo completo gli obiettivi, le sfide e gli impegni attuali e la disposizione generale sul rafforzamento della cooperazione internazionale in merito. Secondo i piani, la nazione si impegnerà per accrescere lo sviluppo elettrico in aree rurali e valorizzarla nelle regioni di confine. Entro il 2015, la nazione si propone di creare un totale di 200 contee “green energy” e 1.000 villaggi che utilizzano l’energia solare.Inoltre, il governo fornirà finanziamenti extra per il Tibet per lo sviluppo energetico, con investimenti diretti tra il 2011 e il 2015 che supereranno i 900 milioni di yuan. Il documento prevede infine di aumentare la quota di combustibili non fossili, nell’ambito del consumo primario di energia, arrivando all’11,4%, e  la potenza installata al 30% entro la fine del 2015.