Si chiama BIOCLEAN ed è il progetto a cui università, centri di ricerca e imprese stanno lavorando per l’individuazione dei microrganismi più efficaci nel biodegradare la plastica
(Rinnovabili.it) – Quasi 60 i milioni di tonnellate di plastica prodotti e oltre 24 quelli del post-consumo, di cui la maggior parte difficili da degradare. Una possibile soluzione concreta al problema dello smaltimento della plastica sembra arrivare da BIOCLEAN, un progetto coordinato dall’Università di Bologna e al quale partecipano altri 19 partner europei, 7 piccole e medie imprese, oltre all’associazione europea delle industrie dei polimeri, che mira a individuare i microrganismi più adatti a degradare vari tipi di polimeri sintetici raccolti dalle discariche o dispersi nell’ambiente. Presentato ufficialmente oggi nel corso di un kick-off meeting, BIOCLEAN selezionerà i funghi e i batteri mangia-plastica.
Il team di ricercatori, infatti, procederà alla caratterizzazione dei microrganismi in base alle loro capacità di biodegradazione per poi individuare quelli più efficienti; inoltre, basandosi su “metodi analitici e biologico-molecolari avanzati e su classici metodi di monitoraggio microbiologici ed eco-tossicologici”, il progetto intende studiare non solo il tasso di biodegradazione e l’impatto ambientale dei prodotti biodegradati, ma anche un loro eventuale riutilizzo per la produzione di nuovi polimeri o polimeri ibridi. Le colture microbiche che dimostreranno di avere qualità più promettenti di altre saranno impiegate in processi biotecnologici pilota, relativi alla biodegradazione della plastica sui fondali del mare, negli impianti di compostaggio o in discarica. Il progetto, al quale partecipa anche la Nanjing University, è stato finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea con 3 milioni di euro.