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Energie rinnovabili, la Puglia ha una nuova legge

Capone: "La norma approvata guarda al futuro indicando la via da seguire"

La vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, Loredana Capone, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni dopo l’approvazione della legge regionale sulle energie rinnovabili oggi in Consiglio. “Con l’approvazione della legge regionale sulla regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, promossa dal consigliere Epifani, primo firmatario e integrata con le altre proposte consiliari e dell’assessorato allo sviluppo economico, la Regione Puglia riordina la normativa esistente, imprime una svolta alla politica energetica e fa un sensibile passo avanti nella direzione dell’impresa e dell’ambiente”.

“La norma approvata guarda al futuro – afferma la vicepresidente Loredana Capone – indicando la via da seguire: impianti innovativi, mobilità sostenibile, impianti di accumulo, efficientamento energetico degli edifici e soprattutto un nuovo piano energetico regionale che, recependo le direttive nazionali e comunitarie in tema di “burden sharing”, consenta alla Puglia di completare rapidamente, dando certezze agli imprenditori, il quadro energetico per raggiungere pienamente ed in anticipo gli obiettivi derivanti dal protocollo di Kyoto, peraltro già conseguiti per la componente elettrica”.

Secondo la Capone “La legge odierna coinvolge appieno i comuni nella nuova pianificazione e tale coinvolgimento consentirà di conseguire, al contempo, il risultato di effettuare un monitoraggio accurato sulle iniziative già in atto e sui soggetti proponenti, richiesto anche ai fini di una piena trasparenza di procedure e procedimenti che hanno visto anche la magistratura nella fase di predisposizione del testo normativo”.

“Le nuove norme peraltro – aggiunge l’assessore Capone, delegata allo sviluppo economico e all’energia – salvaguardano le iniziative già consolidate ed in corso di realizzazione, prevedendo termini ed adempimenti meno restrittivi per le imprese del settore già in possesso di autorizzazioni uniche, che devono superare i maggiori ostacoli posti dagli investitori per effetto del cambiamento radicale nel quadro normativo statale concernente le incentivazioni tariffarie. Ciò consentirà anche di prevenire ulteriori contenziosi amministrativi con gli operatori del settore. In particolare è utile sapere che il V conto energia ha cambiato il mondo delle fonti rinnovabili: si è passati infatti da un sistema di incentivi predeterminati ad un sistema di incentivazione basato essenzialmente su dei meccanismi che prevedono delle procedure di “asta” al ribasso a contingenti produttivi predeterminati. La norma appena approvata si muove nel senso dell’impresa in quanto, si coordina con la previsione statale e pone un sistema flessibile per l’imprenditore in ordine alla tempistica di realizzazione degli impianti produttivi, ed è intuitivo che in mancanza di aggiudicazione della quota non si può obbligare un soggetto economico a realizzare un impianto del quale non ha certezza di poter cedere la produzione”.

“La legge approvata, inoltre – conclude la Capone – introduce semplificazioni per la gestione delle modifiche progettuali assai frequenti nella fase esecutiva di realizzazione degli impianti, aumentando il ruolo dei comuni ed anticipando, grazie all’esperienza maturata “sul campo” in diverse situazioni che rendono ancora una volta la Puglia una frontiera pionieristica nel settore delle fonti rinnovabili, con una classificazione delle varianti in corso d’opera annunciata nella normativa statale ma non ancora licenziata dai competenti Ministeri. Si è quindi attuata una semplificazione delle procedure nella direzione delle imprese, che sopporteranno iter burocratici semplificati avvicinando al contempo l’impresa al territorio e quindi al Comune, che in un’ottica di decentramento amministrativo, diventa sempre più arbitro del suo territorio e soggetto attivo delle politiche ambientali”.