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Francia e biocarburanti, è tempo di riflettere

Il ministro dell’agricoltura Le Foll annuncia di voler ridurre la quota di biocombustibili in competizione con le colture alimentari. Limite del 7% nelle miscele per tutti i combustibili ottenuti da zucchero ed oli commestibili

(Rinnovabili.it) – La Francia mette in pausa la produzione di biocarburanti di I generazione. Secondo il Piano d’Azione per l’Agricoltura presentato ieri dal ministro Stéphane Le Foll, la nazione è prossima a ridurre la quota di biofuel in concorrenza con le colture a vocazione alimentare. Il ministro ha spiegato alla stampa che i target francesi per l’aggiunta di biofuel nel combustibile tradizionale corrono il rischio di “tradursi in grandi quantità di prodotti agricoli tolti ai fini alimentari,” e devono pertanto essere messi in discussione.

Anticipando probabilmente quelle che potrebbero essere le prossime mosse dell’Unione Europea, l’intenzione di Parigi è di mettere un cap del 7% sulla percentuale di carburanti, ottenuti da zuccheri e oli edibili, mixabile alla pompa. Per Le Foll ciò non dovrebbe avere alcun effetto sul biofuel “E10”, disponibile nelle stazioni di servizio francesi, che contiene fino al 10 per cento di etanolo dal momento che il governo prevede di raggiungere l’obiettivo imposto dall’Unione Europea sul settore trasporti aumentando l’uso di biocombustibili di seconda e terza generazione, che sono ottenuti da residui agro-forestali, rifiuti e alghe.