Toshiba, Hitachi Zosen, JFE Steel e altre tre aziende prevedono di investire 120 miliardi di Yen nello sviluppo dell’energia eolica nazionale
(Rinnovabili.it) – Durante lo spaventoso terremoto che investì il Giappone nel 2011, l’impianto eolico di Kamisu, situato a circa 300 chilometri dall’epicentro del sisma, ha dato prova ai suoi costruttori e alla nazione intera di non temere il destino che ha invece investito le undici centrali nucleari, spente automaticamente dai sistemi di sicurezza. La centrale off shore ha continuato, infatti, a funzionare senza riportare alcun danno. Non è un caso dunque che mentre il governo nipponico è alle prese con il nuovo piano energetico con cui portare il Paese nel 2050, ci sia chi vede nell’eolico marino un’opportunità da non farsi sfuggire.
Forti anche dei nuovi incentivi elargiti da Tokyo, una cordata di 6 società giapponesi, comprendenti Toshiba, Hitachi Zosen e la JFE Steel Corp, ha annunciato al quotidiano Nikkei l’intenzione di investire nel vento che soffia a largo delle coste nazionali ben 120 miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di dollari). I siti potenziali per il progetto, che cercherà di raggiungere nell’arco di 10 anni una capacità produttiva di 300 MW, includono aree al largo della costa della regione di Kyushu, nel sud del Giappone. I fondi saranno raccolti mediante project financing ed una specifica “società di progetto”. La speranza del Giappone è quella di iniziare a costruire parchi eolici offshore commerciali, seguendo le orme dell’Europa, ed in particolare della Gran Bretagna, realizzando quanto più possibile dei 1.6 TW di capacità stimata a largo delle proprie coste.