Dopo un mese di prelievi Legambiente conferma la cattiva gestione delle acque dolci italiane: laghi inquinati e foci mal gestite minacciano la biodiversità
(Rinnovabili.it) – “I laghi sono un patrimonio inestimabile troppo spesso a rischio. È necessario porre l’attenzione sulla tutela di questi bacini, ineguagliabile patrimonio di biodiversità”. E’ questo il messaggio lanciato da Legambiente a conclusione del viaggio della Goletta Verde che, attraversando i 64 punti monitorati nei 17 bacini lacustri del centro nord della penisola, descrive la realtà dell’acqua dolce come fortemente minacciata da inquinamento e cambiamenti climatici.
Sono, infatti, ben 40 le analisi effettuate dal laboratorio itinerante ad aver riscontrato nei campioni, prelevati alle foci dei fiumi e dei torrenti, una percentuale troppo elevata di batteri fecali.
Realizzata con il contributo di COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) l’iniziativa di Legambiente è terminata ieri dopo un mese di viaggio attraverso 11 regioni, dalla Svizzera fino alla Sicilia toccando per la prima volta le zone del centro e del sud dell’Italia dove i bacini minori sono stati messi in evidenza e promossi come volano del turismo sostenibile. Buoni infatti i risultati ottenuti dalle politiche ambientali intraprese dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco della Sila dove la tutela della natura e della biodiversità hanno dato ottimi risultati. Buona anche la politica di gestione del territorio di Massa Marittima (GR) dove la valorizzazione del lago dell’Accesa ha portato a raggiungere ottimi livelli di sostenibilità anche se è stata segnalata, al contrario, la pessima condizione in cui versa la Riserva di Piani di Spagna, sul lago di Como, che ha ottenuto una bandiera nera sia per la gestione del territorio sia per i livelli di inquinamento.
Lo stato di salute delle acque preoccupa notevolmente e minaccia il raggiungimento degli obiettivi ambientali richiesti al livello comunitario: a ridosso delle scadenze fissate al 2015, infatti, solo il 37% delle acque lacustri ha registrato un buon livello di qualità, dati che fanno riflettere sulla necessità urgente di intraprendere politiche di miglioramento della gestione territoriale e delle acque.
“Con il passaggio della Goletta dei Laghi vogliamo riportare l’attenzione sui nostri bacini lacustri – commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – Queste aree rappresentano una parte importantissima del nostro territorio, un enorme serbatoio di paesaggio, natura e biodiversità. Non solo, rappresentano infatti anche un’importantissima riserva di acqua dolce fondamentale per l’ambiente e per l’uomo, soprattutto durante i periodi di siccità, come quello che stiamo vivendo, che fanno da contraltare alle violente precipitazioni autunnali. Per questo in conclusione della campagna rilanciamo l’appello a tutte le Amministrazioni rivierasche di mettere in pratica una corretta gestione del territorio, fondamentale per la tutela e lo sviluppo economico e turistico degli specchi lacustri, che rappresentano una parte importantissima del nostro Paese”.
Legambiente ha quindi affidato ai laghi con alti livelli di inquinamento le maglie nere, a testimonianza del lavoro da fare per ripristinarne le idonee condizioni. Ma da cosa dipende l’elevato tasso di inquinanti riscontrato nelle acque monitorate? Cattivo funzionamento dei depuratori e poca attenzione agli scarichi urbani stanno minacciando la salute dei bacini. Tra le situazioni più gravi si confermano i laghi del nord Italia dove 36 punti di monitoraggio su 64 hanno registrato alti livelli di batteri mentre a superare l’esame della Goletta Verde i laghi di Viverone, in Piemonte, e i laghi laziali Bracciano, Salto e Turano.