Bernocchi: “un incontro urgente con le rappresentanze dei produttori di pile e batterie e l’ANCI, per giungere ad un chiarimento dell’attuale situazione”
(Rinnovabili.it) – Dal 27 ottobre 2011 sul territorio italiano è attivo il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA), ente di raccordo nato per favorire una gestione integrata dei dispositivi di storage giunti alla fine del loro ciclo di vita. Uno strumento importante che ha richiesto però un altro passo indispensabile: l’istituzione di un tavolo di confronto tra centro e ANCI, utile alla definizione degli Accordi volti a ristorare i Comuni per le attività di raccolta di pile e accumulatori svolte.
Raggiungere un’intesa, tuttavia, si sta dimostrando più complicato del previsto come spiega in questi giorni il Delegato alle politiche energetiche e ai rifiuti dell’ANCI, Filippo Bernocchi: “Si riteneva di essere pervenuti ad una proposta condivisa fra le parti che avrebbe potuto raccordare, all’interno di un’adeguata cornice istituzionale, le iniziative individuali e non coordinate intraprese da parte di produttori di pile e batterie e dalle loro rappresentanze, laddove con tali iniziative si sottopongono tuttora ai Comuni o alle aziende di gestione dei servizi convenzioni con condizioni non rispondenti al dettato normativo e che spesso non garantiscono un adeguato ristoro per i costi sostenuti per la raccolta e l’avvio a recupero”.
Il successivo segnale di arresto ricevuto dal CDCNPA, preoccupa l’ANCI che ha pertanto deciso di scrivere al Ministero dell’Ambiente chiedendo di “convocare un incontro urgente con le rappresentanze dei produttori di pile e batterie e l’ANCI, per giungere ad un chiarimento dell’attuale situazione” ed evitare così “un danno erariale, dato che i Comuni devono comunque continuare a garantire l’erogazione del servizio di raccolta di questi rifiuti potenzialmente pericolosi”.