In occasione dei Green Investor Day IR Top ha presentato i risultati dell'Osservatorio che evidenzia nel 2009 in Italia una crescita del fatturato del 19%
(Rinnovabili.it) – Intervistando 114 aziende italiane ed europee legate alla green economy IR Top, società specializzata in consulenza e comunicazione finanziaria, ha presentato in occasione dei Green Investor Day i risultati dell’osservatorio “Green Economy on capital markets – 2012”.
Partner dell’iniziativa, tra gli altri, UK Trade & Investment, Biancamano, Falck Renewables, Kinexia, TerniEnergia, TerniGreen. “La green economy europea – afferma Anna Lambiase, Amministratore Delegato di IR Top – ha proseguito la crescita anche nel 2011 sia a livello dimensionale (+23%) che di marginalità (+9%); l’Italia si è confermata come Paese in testa alla classifica europea per crescita della marginalità nel campione di aziende quotate green (+18%) generando un livello di occupazione che segna una crescita del 3% rispetto al 2010, con circa 7.000 dipendenti. L’identikit dell’azienda italiana green quotata è molto più solida e redditizia rispetto al 2010, con un fatturato medio di 112 Euro milioni e un EBITDA Margin medio del 20%” ha affermato ricordando la nascita, a livello modniale di numerosi indici azionari e di fondi specializzati a sostegno della green economy segno che i mercati sono in crescita con effettive possibilità i una ulteriore crescita e di uno sviluppo capillare sui doversi territori. “Elevate prospettive di sviluppo e di internazionalizzazione del settore spiegano la forte presenza di investitori istituzionali nel capitale delle società, – aggiunto la Lambiase – che ammontano a 69, prevalentemente stranieri (61%) per un valore complessivo dell’investimento di 118 milioni di euro. Gli investitori esteri più attivi in Italia sono gli Stati Uniti (13%) e la Francia (12%). Tra gli investitori italiani più attivi si segnalano Eurizon Capital, Sella Gestioni, Banca Monte dei Paschi di Siena e F2i Fondi italiani per le infrastrutture; tra gli stranieri DFA, Bessemer Investment Management, Allianz SE e Canada Pension Fund.
In occasione dell’incontro è stato inoltre proposta la fondazione di un indice green per le società small e mid cap italiane e UK che ha entusiasmato i partecipanti all’incontro. Tra questi “BIANCAMANO – ha commentato Pier Paolo Pizzimbone, Vice Presidente di Biancamano – auspica fortemente la nascita di un indice green in quanto ciò aprirebbe le porte alla possibilità di attrarre fondi specializzati per il settore e, inoltre, incentiverebbe un forte gioco di squadra tra le aziende coinvolte che potrebbero pensare anche all’organizzazione congiunta, sotto il controllo di Borsa Italiana, di road show dedicati. Inoltre si potrebbe pensare a linee comuni di intervento in materia di etica, controllo di emissioni, risparmio energetico ecc., che così facendo risulterebbero senz’altro più efficaci e visibili.”
”La nascita di un Green Index – ha commentato Stefano Neri, Presidente e Amministratore Delegato di TerniEnergia e TerniGreen – non potrà che aumentare la visibilità delle società a più alto contenuto di sostenibilità ambientale presso gli investitori. Contemporaneamente assumerà un ruolo guida nel benchmarking delle aziende e dei settori che sono più impegnati nel migliorare i servizi e le tecnologie e nello sviluppare prodotti rispettosi dell’ambiente, vanificando i tentativi sempre più frequenti di greenwashing. Attraverso uno strumento come quello dell’indice borsistico, già attivo in Cina e U.S.A. e in linea con la crescita prorompente della low carbon economy, sarà sempre più evidente come le attività industriali ambientali siano passate dall’essere considerate un vincolo oneroso al processo produttivo, all’essere percepite come uno stimolo per l’innovazione e l’aumento della competitività.”