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Desertificazione: il punto dell’Enea

Esperti di settore e rappresentanti delle maggiori istituzioni si sono incontrati a Roma per valutare la gravità della desertificazione nel mondo

(Rinnovabili.it) – Degrado e desertificazione stanno minacciando gli equilibri del pianeta. Un problema globale che affligge sia i paesi industrializzati sia le economie in via di sviluppo, senza lasciare indenne l’Italia. Se ne è parlato all’ENEA, dove rappresentanti del mondo scientifico e delle istituzioni si sono incontrati per fare il punto della situazione e capire le modalità più idonee per gestire l’allarme e per innescare quello che è stato definito innescare “un circolo virtuoso di miglioramenti attraverso un’attenta gestione del territorio in un’ottica di sostenibilità”.

Questo quanto emerso nel corso della prima giornata del  workshop “Sviluppo e conservazione dei servizi degli ecosistemi contro siccità e desertificazione”, organizzato dall’ENEA in collaborazione con ISPRA, CNR  CRA ed INEA.

“L’uso sostenibile del territorio si pone come obiettivo la conservazione degli ecosistemi ed il ripristino di quelli degradati, intesi come valore inestimabile per il benessere sociale ed economico. – ha evidenziato Vincenzo Artale, Responsabile dell’Unità Tecnica Modellistica Energetica Ambientale  dell’ENEA – Per conseguire questo risultato è necessario  un impegno congiunto da parte di Enti di Ricerca, Università e delle Istituzioni locali e centrali, per contrastare la fragilità ambientale dei territori e le conseguenze connesse alla  sicurezza ed al benessere sociale. La siccità e la desertificazione vanno affrontate con strategie e con progetti di ricerca che permettano di intervenire sull’insieme dei problemi che portano al degrado e al depauperamento delle risorse, a cominciare dalla gestione del territorio e dell’ambiente e alle interazioni con le attività umane e produttive, tenendo in considerazione le capacità di carico degli ecosistemi e della rinnovabilità delle risorse.”

La seconda giornata di incontri, dedicata alle strategie e alle politiche nazionali ed internazionali, vede invece la partecipazione del Ministero dell’Ambiente, di APRE, del Ministero delle Politiche Agricole, della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD), del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, oltre che di enti di gestione del territorio. Grazie alla presenza dell’UNCCD è stato possibile valutare le condizioni di degrado attualmente in atto, cercando di stimolare la lotta alla desertificazione anche attraverso il contrasto alla povertà e campagne informative che evidenzino i danni della desertificazione al territorio e all’economia. Uno sfruttamento eccessivo delle risorse determina infatti il fenomeno delle terre secche con la conseguente desertificazione, erosione, salinizzazione e deforestazione di aree anche estese che influenzano salute, sicurezza, demografia, povertà delle diverse popolazioni.

“Anche l’Italia deve realizzare un suo Programma Nazionale di Lotta alla Desertificazione, con la definizione di strategie ed azioni da mettere in campo per attuare la Convenzione. La verifica dell’impatto effettivo sul territorio delle azioni e delle politiche dovrà  essere rilevato e periodicamente riferito alla UNCCD utilizzando indicatori bio-fisici e socio-economici preventivamente concordati a livello internazionale” hanno ricordato dall’ENEA.