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David Thorne: la svolta green di Obama

I programmi d’incentivazione nazionale dell'amministrazione Obama prevedono al 2020, solo nel comparto edilizio, la creazione di 114 mila posti di lavoro e il risparmio di 40 mld di dollari. Anche 80 ambasciate USA, tra cui quella italiana, diventeranno green

La grande corsa per individuare le strategie globali necessarie a combattere la guerra più terribile della storia del pianeta, quella dei cambiamenti climatici, sta progressivamente coinvolgendo anche gli Stati Uniti.

Parte di questo fenomeno è sicuramente imputabile alla politica dell’amministrazione Obama, il presidente molto diverso dai suoi predecessori, che per primo ha posto dei precisi target ambientali alla sua politica.     Ne parliamo con l’ambasciatore americano in Italia, David Thorne.

Mauro Spagnolo: Ambasciatore Thorne, una parte importante del programma elettorale del presidente Obama era basato sulla necessità di una svolta green delle politiche ambientali degli Stati Uniti.

Può dirmi, nell’ambito del primo mandato presidenziale, quali sono stati i risultati ottenuti sul fronte della sostenibilità ambientale?

David Thorne: Durante gli ultimi tre anni il settore del consumo energetico negli Stati Uniti è cambiato in modo straordinario e radicale. La dipendenza energetica statunitense da fonti straniere è scesa, in questo periodo, dal 60% al 40%  e questo trend continuerà, nei prossimi dieci anni, fino ad un abbattimento ulteriore del 10% ottenendo una riduzione totale del 30% dalla dipendenza estera. E questa tendenza sta verificandosi, oltre che negli Stati Uniti, anche in molte altre economie mondiali. Ed una buona parte di questa trasformazione la dobbiamo imputare ad una maggiore attenzione all’utilizzo dell’energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile, alla realizzazione di green building, ma anche all’innovazione tecnologica nei diversi settori energetici.

In questo contesto di cambiamento radicale della società statunitense, il programma di risparmio energetico lanciato dal presidente Obama ha avuto, devo dire, molto successo ed un ruolo di primaria importanza.

MS: L’attenzione dell’Amministrazione Obama è stata rivolta anche ai consumi degli edifici attraverso un programma, devo dire molto ambizioso, denominato “Better Buildings Initiative”.

Di cosa si tratta  e a quale stato di attuazione siamo arrivati?

DT: Il programma “Better Buildings Initiative” ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici del 20% entro il 2020. E negli ultimi tre anni abbiamo già realizzato, credo, il 60% di questo risparmio. Siamo quindi già avanti con l’attuazione del Programma, con un investimento di circa 4 miliardi di dollari. Si stima che una volta concluso il programma, nel 2020, il “Better Buildings Initiative” porterà un risparmio di circa 40 miliardi di dollari e la creazione di 114 mila posti di lavoro.

MS: Oltre agli edifici quali sono state le altre priorità green del Presidente Obama?

DT: Sicuramente le green energy: sono stati investiti circa 90 miliardi di dollari nei programmi di incentivazione alle energie rinnovabili. Ciò che tengo a sottolineare è che nella storia degli Stati Uniti nessuna Amministrazione ha mai investito una tale cifra in questo settore. E se calcoliamo che questo sta avvenendo in un momento di grande crisi economica, credo che  sia assolutamente evidente la determinazione di Obama nel sostenere le green energy.

MS: Anche le Ambasciate USA sono state  oggetto di questa “rivoluzione green”…

DT: Sì. Il Dipartimento di Stato, in collaborazione con altri Enti, ha lanciato un Programma per rendere a minor impatto ambientale 80 ambasciate americane nel mondo ed adeguare le loro sedi al programma più generale del 2020. Anche l’ambasciata americana in Italia è stata coinvolta da questo programma. Abbiamo iniziato dalla mia residenza, a Palazzo Taverna,  dove contiamo di ottenere, tra gli altri risultati,  un risparmio di quasi il 50% di energia elettrica. E questo grazie all’innovazione tecnologica, ma direi anche all’accelerazione che la politica di Obama ha impresso a questo settore.

MS: Quali sono stati i principali interventi energetici realizzati a Villa Taverna?

DT: Gli interventi sono stati numerosi. Abbiamo sostituito tutti gli elettrodomestici, come lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi con macchine di categoria energetica più efficiente, protetto i vetri interessati dalla radiazione solare con pellicole di protezione termica, inserito sensori di presenza per disattivare l’illuminazione dove non necessaria, sostituito le lampade tradizionali con lampade a led, istallato valvole di regolazione termica ai radiatori ed infine montato riduttori di flusso a tutti i rubinetti della casa.

Insomma interventi  relativi ai consumi elettrici, termici e dell’acqua che dovrebbero farci risparmiare circa 20.000 euro l’anno.

MS: Dall’inizio del mandato di Obama si è sviluppata, secondo lei ambasciatore, un’evoluzione sulla consapevolezza ambientale dell’opinione pubblica statunitense?

DT: Assolutamente si, consapevolezza ambientale, ma anche necessità economica. La grande crisi economica ha fatto sì che alla consapevolezza ambientale si aggiungesse l’esigenza del risparmio economico delle famiglie. Voglio farle un esempio. L’aumento del costo della benzina ha sviluppato una grande attenzione dell’utente americano verso autovetture più efficienti  e virtuose dal punto di vista dei consumi.  A differenza di prima, quando la scelta era per le auto più potenti e dai grandi consumi, oggi abbiamo sul nostro mercato numerosi modelli di city car, piccole e con consumi molto contenuti. E poi  c’è stato anche il boom delle auto ibride. Insomma ritengo che oltre ad avere sensibilità ambientale, l’utente americano attualmente sia attento alla possibilità di acquistare un’autovettura, magari con prestazioni simili a quelle di una convenzionale, ma che consenta un notevole risparmio nei consumi e al portafoglio. L’innovazione tecnologica sta cambiando il mondo automobilistico.

MS: Quindi la leva che spinge questa trasformazione è più economica che ambientale?

DT: Direi di si. Ma questo non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Vista la contingenza in cui viviamo la motivazione più grande è quella del risparmio economico, subito dopo c’è quella energetica. Anche nel settore automobilistico l’amministrazione Obama ha varato un Programma per incentivare le aziende a raggiungere entro il 2025 la produzione di motori più efficienti. E’ stato calcolato che questa operazione porterà un risparmio globale nel mercato degli Stati Uniti di 1.700 miliardi di dollari. E’ evidente che è iniziata questa nuova tendenza e non si fermerà più. Gli americani sono entrati in questa logica e continueranno a comportarsi in modo sempre più virtuoso: auto e edifici con consumi più contenuti.

MS: Infine ambasciatore vorrei farle una domanda personale: abbiamo parlato degli interventi per efficientare Villa Taverna. Come vive l’uomo David Thorne la sua “nuova” casa green? Ci sono problemi di prestazioni o confort?

DT: Ci sono molti aspetti interessanti a riguardo. Dopo i lavori ho trovato una casa ancora più confortevole e non abbiamo davvero avuto nessun problema di confort. Anzi, ad esempio, l’illuminazione a led è molto più piacevole di quella precedente. Poi c’è l’aspetto della sensibilizzazione di tutto il personale della nostra ambasciata. Prima erano tutti un po’ scettici perché si trattava di argomenti che probabilmente non avevano mai affrontato. Poi, gradualmente, è cresciuto l’interesse e tutti sono stati coinvolti nell’operazione. Abbiamo imparato molto da questa sperimentazione e guardiamo l’ambasciata e Villa Taverna come un esempio da seguire. Così è stato anche per la numerosa comunità statunitense che vive a Roma e che ha vissuto l’esperienza con grande passione mostrando interesse a replicare questi interventi nelle proprie abitazioni.

 

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