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I numeri del fotovoltaico nazionale

Secondo uno studio SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, il comparto fotovoltaico in Italia si è contraddistinto per un rilevante dinamismo: una crescita costante del numero di impianti e della potenza installata

Nell’ambito del suo Osservatorio indirizzato al mondo energetico, SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) ha elaborato una serie di studi raccolti in una collana dal titolo “Le fonti rinnovabili”. Sul sito www.sr-m.it sono già disponibili i primi due quaderni dedicati al solare fotovoltaico e all’eolico.

Sul primo di questi due comparti, il fotovoltaico, SRM ha scelto di dedicare la propria attenzione in questo articolo, un settore che negli ultimi anni si è contraddistinto per un rilevante dinamismo.

Osservando il suo andamento negli ultimi anni è, infatti, possibile rilevare come sia i dati relativi al numero di impianti presenti sul territorio nazionale sia quelli riferiti alla potenza installata fanno registrare un andamento in costante crescita.

La numerosità degli impianti, in particolare, è passata dagli oltre 7.600 del 2007 ai 156 mila del 2010; mentre riguardo alla potenza, dagli 87 MW del 2007 si è arrivati ai 3.470 del 2010. Si è visto, inoltre, come la potenza sia cresciuta più che proporzionalmente rispetto alla numerosità in quanto nel tempo sono entrati in esercizio impianti di dimensioni più grandi. Tale dinamica è confermata dalla taglia media degli impianti esistenti che nel 2010 è giunta ad essere di 22,2 kW contro gli 11,4 kW del 2007.

Anche i dati riferiti all’anno appena trascorso confermano tale andamento: ad inizio 2012 gli impianti installati sul territorio nazionale sono più di 322 mila per oltre 12,5 MW di potenza con dei trend di crescita che, rispetto agli inizi del 2011, fanno registrare il raddoppio il termini numerici ed un incremento di oltre il 250% in termini di potenza. Questa situazione, derivante da una aumento delle domande di autorizzazione, ha interessato tutte le aree d’Italia.

Dai dati disponibili emerge, inoltre, come in riferimento alla potenza installata è il Sud la macroarea maggiormente energifera con circa il 38% del dato Italia, segue il Nord Est con il 23,7% e, infine, Centro e Nord Ovest con entrambi circa il 19% del totale. In termini di singole regioni, invece, è la Puglia a mostrare il valore più alto di potenza, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna nel Nord e dal Lazio nel Centro Italia.

La diffusione del fotovoltaico vede, quindi, le regioni meridionali in una posizione di rilievo rispetto alle altre aree del Paese, con particolare rilevanza per Puglia, Sicilia, Sardegna e Campania. Ed è proprio in Puglia e nelle due Isole maggiori che si concentrano circa i due terzi del complesso degli impianti presenti nella macroarea.

In termini di numerosità degli impianti, invece, circa un terzo di quelli censiti è dislocato nelle regioni del Nord Est, seguito da Mezzogiorno e Nord Ovest con, rispettivamente, circa il 27% e il 23% del totale nazionale. La regione con il maggior numero di impianti installati è la Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. Al Sud si distingue la Puglia e al Centro il Lazio.

Un ulteriore punto d’analisi riguarda, poi, la scomposizione degli impianti per classi di potenza: si osserva come quelli al di sotto dei 20 kW rappresentano circa l’88% del totale nazionale e assorbono il 13,6% della potenza complessiva. Viceversa, agli impianti che superano i 50 kW è ascrivibile quasi l’83% della potenza complessiva, pur rappresentando, in termini numerici, meno del 9% del totale.

La situazione analizzata conferma quanto già in atto negli anni precedenti e rappresenta una chiara risposta alle sfide europee a sostegno delle energie pulite. L’Italia, come molti altri Paesi comunitari, negli ultimi anni ha iniziato a modificare il mix della propria produzione energetica incentrando maggior interesse sull’uso delle fonti rinnovabili.

Per la crescita del settore fotovoltaico, in particolare, un ruolo di primo piano è stato giocato dai sistemi incentivanti (che per gli impianti entrati in funzione nel 2010, risultava tra i più generosi al mondo). Il costo di produzione da fonte fotovoltaica è, infatti, ancora superiore a quello di generazione da fonti tradizionali e ciò fa si che la produzione di energia attraverso tale tecnologia non sia ancora del tutto appetibile. Tutto ciò rende la presenza di un meccanismo incentivante una condizione quasi indispensabile per l’esistenza di un mercato del fotovoltaico.

Va detto, in merito, che in tutti gli Stati l’espansione economica che ha caratterizzato il settore nell’ultimo decennio è stata consentita in parte proprio dal sostegno pubblico che, attraverso agevolazioni di vario tipo, ha supportato gli investimenti in questo campo.

Nel nostro Paese, grazie al sostegno ricevuto, il comparto ha, quindi, vissuto una rilevante espansione permettendo di avanzare sulla strada dello sviluppo anche nei momenti più difficili connessi alla crisi economica. In tale fase, infatti, gli investimenti green oriented hanno assunto nell’ambito degli interventi governativi l’importante ruolo di driver dello sviluppo ed i nuovi sistemi sono diventati un’alternativa concreta alle tecniche di generazione tradizionale, seppure i costi non siano ancora competitivi con quelli degli altri settori energetici.

A dimostrazione di quanto l’espansione del settore fotovoltaico ha inciso sullo sviluppo dell’economia del nostro Paese basta osservare la trasformazione a cui si è assistito nel mercato del lavoro. Grazie alla creazione di nuove professionalità o alla conversione/sostituzione di alcune tipologie di lavoro esistenti come conseguenza dello spostamento della produzione dalle tecnologie tradizionali verso quelle rinnovabili, gli occupati diretti nel fotovoltaico sono passati da poche centinaia del 2002 a ben oltre i 18.000 del 2010. E proprio l’anno 2010 ha visto una notevole crescita di questo mercato che, tradotta in termini di impatto occupazionale, ha significato un aumento del 230% nel numero dei lavoratori impegnati nel settore rispetto al dato del 2009. Non mancano gli ostacoli allo sviluppo del settore e le analisi sui POLI fotovoltaici del Paese ma per approfondire questi occorre leggere il paper…