Maggiore è la quantità di ghiaccio marino disciolto in estate, più intense saranno le nevicate invernali. L'equazione del clima in un recente studio di un team statunitense
(Rinnovabili.it) – Il susseguirsi di inverni sempre più rigidi nell’emisfero nord potrebbe essere causato dal cambiamento climatico. Lo scioglimento dei ghiacciai artici, come rivela un nuovo studio, sarebbe infatti responsabile della formazione di imbuti d’aria fredda diretti verso l’equatore, dove darebbero vita al formarsi di fenomeni nevosi.
“Quando abbiamo una drastica riduzione del ghiaccio marino, va a finire che c’è più neve”, ha dichiarato lo scienziato esperto di clima Jiping Liu del Georgia Institute of Technology di Atlanta e coautore dello studio, pubblicato online il 27 febbraio nei Proceedings della National Academy of Scienze.
Nonostante l’aumento delle temperature globali, gli inverni con temperature e fenomeni estremi hanno caratterizzato gran parte dell’emisfero settentrionale durante l’ultimo decennio. Tempeste di neve insolitamente intense hanno flagellato la costa orientale degli Stati Uniti durante gli inverni dal 2009 fino al al 2011. Intere aree del Giappone hanno registrato livelli record di neve questo inverno, mentre in Europa sia il Danubio che i canali di Venezia si sono ghiacciati, uno spettacolo raro.
Le osservazioni satellitari mostrano che la quantità di ghiaccio marino durante i mesi autunnali, dopo la fusione estiva, è diminuita del 27,3 per cento tra il 1979 e il 2010. Nel suo anno peggiore, il 2007, il ghiaccio marino ha coperto 4.13 milioni di chilometri quadrati nel mese di settembre, in calo di 1,19 milioni di chilometri quadrati rispetto al precedente record negativo del 2005. Anni con minore quantitativi di ghiaccio in autunno tendevano ad essere seguiti da intensi fenomeni nevosi d’inverno in molte parti dell’emisfero settentrionale. Simulazioni al computer effettuate dai ricercatori suggeriscono inoltre che la perdita di 1 milione di chilometri quadrati di ghiaccio possono aumentare le nevicate di una percentuale compresa tra il 3 e il 12 per cento in alcuni luoghi, comprese regioni degli Stati Uniti, Europa e Cina.
Liu e il suo team hanno quindi potuto “confermare un legame tra copertura di ghiaccio marino e la copertura nevosa”, ha rilevato Ralf Jaiser, uno scienziato esperto di clima dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina di Potsdam, in Germania.