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Burden sharing: finalmente l’intesa tra Stato e Regioni

Via libera allo schema di decreto che ripartisce tra le Regioni gli obiettivi rinnovabili al 2020; soddisfatte le associazioni del settore, che chiedono una sua tempestiva e rigorosa applicazione

(Rinnovabili.it) – Dopo un’attesa durata sei anni e una serie di mancanze che hanno indubbiamente rallentato lo sviluppo delle rinnovabili, la Conferenza Stato-Regioni dello scorso 22 febbraio ha raggiunto l’intesa sullo schema di decreto che dà inizio alla fase di operatività del burden sharing, cioè della ripartizione tra le Regioni e le Province Autonome della quota minima di incremento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

La manovra è pienamente in linea con quanto previsto dal Decreto Legislativo 28/2011 che, all’art. 37 comma 6, prevedeva proprio la definizione di uno schema che indicasse gli obiettivi da raggiungere per singola Regione. Non sono mancate dichiarazioni di soddisfazione da parte delle associazioni di settore. “L’intesa raggiunta dalla Conferenza Stato-Regioni sullo schema di decreto concernente il burden sharing – ha commentato il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoliprelude finalmente all’operatività di uno strumento la cui mancanza ha indubbiamente ritardato lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese”.

Come spiegato dal presidente Zorzoli, infatti, il decreto, oltre a ripartire l’obiettivo tra le Regioni, fornisce anche gli strumenti di intervento in caso di inadempimento e prevede persino il commissariamento nel caso in cui le amministrazioni regionali non rispettino quanto stabilito. Soddisfatta anche l’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) per la quale il provvedimento approvato rappresenta un passo importante verso la stabilità e la certezza normativa e verso una maggiore responsabilizzazione delle Regioni “che – si legge nel comunicato stampa diffuso – dovranno concretamente individuare strumenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi individuati”. Lo schema di decreto approvato in sede di Conferenza passerà ora nelle mani del Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e del Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per una sua definitiva approvazione. Le amministrazioni regionali avranno 3 mesi di tempo per raggiungere quanto previsto dai rispettivi piani energetici regionali.

 

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