La proposta dell’European Economic and Social Committee di creare un unico mercato europeo dell’energia apre interessanti prospettive per lo sviluppo di una società low carbon
(Rinnovabili.it) – Una comunità europea dell’energia che si muove secondo una politica comune. È quanto vorrebbe realizzare l’European Economic and Social Committee (EESC) che, in una grande conferenza tra decisori politici, investitori e rappresentanti della società civile, ha invitato tutti gli Stati membri a privilegiare un approccio comune per la produzione, la trasmissione e il consumo di energia. Come spiegato molto bene dal Presidente dell’EESC, Staffan Nilsson, la creazione di un mercato europeo unico dell’energia è una mossa urgente e necessaria. Per Nilsson, infatti, procedere da soli non è più un’opzione percorribile dai singoli Stati, che invece a suo avviso dovrebbero raccogliere l’audace sfida e concentrarsi su un unico mercato energetico. Oltre ai vantaggi economici derivanti da una manovra del genere, tra i quali il contenimento dei prezzi dell’energia, ci sarebbero anche numerosi vantaggi energetici, in termini di maggiore sicurezza negli approvvigionamenti, riduzione delle emissioni di carbonio e aumento dell’efficienza energetica. Strada spianata da parte del Parlamento Europeo, convinto che l’approdo a una società a basse emissioni di carbonio possa stimolare al contempo la creazione di nuovi posti di lavoro; apprezzamenti sono arrivati anche dal Commissario europeo all’energia Günther Oettinger, secondo il quale, sebbene il Trattato di Lisbona abbia stabilito che decisioni chiave in campo energetico (come la definizione del mix energetico, per esempio) siano di competenza nazionale, una simile “unione” potrebbe facilitare nei prossimi anni lo sviluppo di progetti infrastrutturali comuni.