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Recuperare è meglio che demolire

Presentato ieri il primo rapporto sull'importanza del recupero edilizio contrapposto alla demolizione e ricostruzione. Minor impatto ambientale, maggior occupazione e migliori prestazioni.

E’ stato rilasciato ieri mattina il primo Rapporto ufficiale sulle potenzialità del recupero edilizio dal titolo “The Greenest Building: Quantifying the Environmental Value of Building Reuse“. Dopo numerosi anni di ricerca ed impegno nel sostegno e nella promozione del patrimonio edilizio esistente, la Preservation Green Lab della National Trust for Historic Preservation, è finalmente riuscita ad ufficializzare tutti i dati raccolti in questi anni, mettendo nero su bianco l’importanza dei dati raccolti.

The Greenest Building is the one already standing”, l’edificio più green è quello che è già stato costruito: sono queste le parole dello slogan che ha accompagnato le fasi di sviluppo dell’importante Rapporto, che si serve del metodo LCA (Life Cycle Analysis), per documentare scientificamente il minor impatto ambientale della riqualificazione degli edifici esistenti, rispetto alla loro demolizione e successiva ricostruzione. A livello di costi è stato facile, negli ultimi anni, nascondersi dietro il minor dispendio di risorse economiche di questa pratica, arrivando a demolire ogni anno più di 1mld di edifici. Questa ricerca analizza i risultati a partire da quattro categorie di impatto ambientale: i cambiamenti climatici, gli effetti sulla salute, lo spreco delle risorse e la qualità dell’ecosistema; per arrivare alla stesura di dati concreti, i ricercatori hanno preso in esame diverse tipologie edilizie (casa unifamiliare, multifamiliare, ufficio commerciale, villaggio urbano ad uso misto, scuola e magazzino) comparando, a pari dimensione e funzione, edifici riqualificati ed edifici ricostruiti.

I risultati della ricerca

Secondo i risultati del Report, riqualificare anzichè ricostruire, consentirebbe un impatto ambientale minore del 46%. Il team di ricercatori del Preservation Green Lab ovviamente specifica che la tipologia dei materiali utilizzati in fase di ristrutturazione è di fondamentale importanza ed ancora di più il suo ciclo di vita: come è stato prodotto, quali solo i livelli di emissioni nocive, la possibilità di essere riciclato, sono tutte componenti indispensabili a far si che la riqualificazione dell’esistente possa avere esiti positivi. I punti che la Preservation Green Lab identifica come fondamentali per le finalità della ricerca sono diverse:

  • Emissioni nocive – secondo il report per superare l’impatto sull’ambiente delle emissioni di CO2 disperse nella costruzione di un nuovo edificio, si dovrebbero attendere fino a 80 anni, a differenza della sua riqualificazione energetica, dove si verrebbero ad azzerare le emissioni iniziali, dovute al trasporto ed alla produzione dei materiali. Limitando la pratica della riqualificazione a solo l’1% degli edifici oggetto d’intervento, si potrebbero arrivare a ridurre complessivamente più del 15% della CO2.
  • Materiali – il quantitativo di materiali utilizzati per realizzare un edificio, le spese per produrlo e trasportalo e le fasi di assemblaggio, comportano inevitabilmente costi in termini economici, ma soprattutto in termini energetici. Demolire un edificio significa raddoppiare l’impatto di queste azioni, senza considerare l’impatto ambientale per lo smaltimento degli scarti. Ovviamente il beneficio del recupero edilizio si ottiene solo se il quantitativo di materiale impiagato per la ristrutturazione è limitato.
  • Benefici economici – secondo il Report, anche in termini occupazionali, si possono trarre benefici dal recupero edilizio. In base ai dati raccolti investendo in questo settore, si potrebbe creare il 50% in più di posti di lavoro, stimando un recupero di 90 mld di dollari pari ad un incremento di 2 mln di posti di lavoro.

Le ricerche condotte dal Preservation Green Lab sono un punto molto importante per il settore delle costruzioni, soprattutto legandole al grande impegno internazionale per ridurne l’impatto complessivo sull’ambiente ed i relativi consumi elettrici. Essendo parte integrate della National Trust for Historic Preservation, il Report interpreta i risultati anche in base all’importanza della conservazione storica degli edifici, soprattutto quando si tratta di vere e proprie opere appartenenti al bagaglio culturale del Paese, tuttavia, nonostante i dettagliati esempi e casi studio riportati nel Rapporto, il team di ricerca ricorda l’imprescindibile importanza delle analisi preliminari, che prima ancora di intervenire sull’edificio possono fornire un quadro preciso della sostenibilità dell’intervento.

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