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La percentuale di riciclo migliora con la persuasione dolce

Se il simbolo del riciclo è ben visibile, le persone smaltiscono correttamente un rifiuto anziché gettarlo nel primo contenitore disponibile

La percentuale di riciclo migliora con la persuasione dolce
Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

Riciclo, cosa influenza il comportamento di corretto?

L’Italia è un campione europeo del riciclo. Ma fare bene qualcosa non esclude che la si possa fare meglio, convincendo ancora più persone a riciclare correttamente i rifiuti.

Agire sulle emozioni

Partendo da questo principio, il Laboratorio di Neuroscienze del Consumatore (NClab) del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento ha condotto uno studiosu un campione di persone per capire cosa influenza la spinta all’adozione di comportamenti virtuosi.

Il risultato della ricerca indica che le emozioni e il nudge – ovvero tecniche che incoraggiano le persone a compiere delle azioni senza imposizioni e lasciando intatta la loro capacità decisionale – hanno un effetto determinante.

Ad esempio, rendere chiaramente visibile il simbolo del riciclo porta le persone a smaltire correttamente un rifiuto anziché gettarlo nel primo contenitore disponibile.

Le immagini influenzano il comportamento delle persone

Questo avviene perché, come spiegano gli studiosi di Trento nella ricerca Green visuals, greener actions: Increasing recycling behavior through nature imagery and the recycling logo pubblicata in “Journal of Environmental Psychology”, le immagini che vediamo influenzano il nostro comportamento. Quindi, vedere immagini di natura incontaminata o i simboli del riciclo, rende pe persone più attente nel fare la raccolta differenziata.

I risultati sono davvero molto incoraggianti: se su bicchieri e tovaglioli di plastica è ben visibile il simbolo del riciclo, il 96% delle persone li ricicla in modo corretto.

Vedere il logo del riciclo aumenta i comportamenti corretti

La ricerca ha previsto tre esperimenti distinti. Nei primi due, i ricercatori hanno mostrato ai partecipanti paesaggi naturali o forme geometriche e poi hanno offerto loro un succo di frutta e un biscotto, pregandoli di lasciare pulita la postazione per il turno successivo.

Vicino a loro c’era un contenitore generico per i rifiuti, poco distante i contenitori per la raccolta differenziata. L’obiettivo era osservare il comportamento al momento dello smaltimento dei rifiuti e vedere quanti avrebbero scelto la via breve e quanti avrebbero preferito fare qualche passo verso i contenitori differenziati.

Nel terzo esperimento il bicchiere e il tovagliolo avevano ben visibile il logo di Möbius che simboleggia il riciclo. Per il resto la modalità era analoga alle precedenti: immagini e snack. In questo caso il 96% dei partecipanti ha smaltito correttamente i rifiuti a differenza del 50% negli esperimenti precedenti.

L’impatto del simbolo del riciclo

Come ha spiegato uno dei ricercatori, Nicolao Bonini, «i dati dimostrano quanto i simboli abbiano un impatto significativo, persino più forte rispetto alle immagini dei paesaggi naturali mostrate ai partecipanti.

Un’applicazione pratica potrebbe riguardare il settore del catering o delle mense pubbliche, contesti in cui le persone tendono a scegliere la soluzione più comoda, ovvero gettare tutto nel primo cestino disponibile, anziché impegnarsi a smaltire correttamente i rifiuti.

Il simbolo deve essere chiaro, immediatamente riconoscibile e capace di evocare concetti legati alla natura e alla sostenibilità.

Idealmente, dovrebbe anche avere una componente emotiva, in modo da generare un impatto più profondo sulle persone e influenzare il loro comportamento in modo spontaneo».

Le immagini della natura

Si potrebbe affermare che le immagini della natura incontaminata e il logo di Möbius agiscono attraverso due meccanismi distinti: le prime attivano associazioni con la sostenibilità e la protezione ambientale, il logo è un invito diretto a riciclare correttamente. In realtà possono rappresentare punti diversi di un continuum.

Le immagini della natura incontaminata hanno più che raddoppiato il comportamento di riciclo rispetto alle immagini di forme geometriche neutre; la visibilità del logo del riciclo ha potenziato l’effetto positivo.

La persuasione gentile

La ricerca, inoltre, evidenzia il potenziale del nudging, un approccio adottato in tutto il mondo. I cestini della spazzatura che sembrano canestri da basket o i posacenere interattivi che pongono domande ai passanti sono esempi di nudging che hanno ottenuto ottimi risultati.

Per questo i ricercatori suggeriscono soluzioni soft ma cariche di potenzialità: «Invece di affidarsi a misure punitive, come le multe, o a iniziative dispendiose, come programmi scolastici e campagne di sensibilizzazione, si potrebbe agire direttamente sul packaging e sulla grafica dei contenitori.

Questo approccio permetterebbe di influenzare il comportamento delle persone in modo naturale ed efficace, con un impatto positivo e costi minimi».

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.