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In Europa le “bombe d’acqua” sono aumentate del 15% in un secolo

Uno studio pubblicato su Nature conferma le previsioni dei modelli climatici sull’aumento degli eventi di precipitazioni intense di breve durata. È il primo a usare una serie storica lunga 120 anni

Variabilità piogge: l’impatto della crisi climatica è già qui
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I temporali molto intensi e concentrati nell’arco di poche ore sono aumentati del 15% nell’ultimo secolo a causa del cambiamento climatico. E con loro altri eventi climatici estremi, come le inondazioni, che ne sono la conseguenza. 

Un andamento che era previsto dai modelli climatici più avanzati, anche se con alcune incertezze. E che adesso trova conferma nel primo studio basato su una solidissima base di dati provenienti da osservazioni empiriche: una serie storica di 123 anni da 883 stazioni meteorologiche.

È il risultato a cui arriva uno studio pubblicato su Nature e condotto da Politecnico di Vienna, il Ministero Federale dell’Agricoltura, Silvicoltura, Ambiente e Gestione delle Acque (BML) austriaco, GeoSphere Austria e l’Università di Graz. 

Il cambiamento climatico fa aumentare le “bombe d’acqua”

L’analisi ha distinto sistematicamente tra eventi di precipitazione a breve termine (scala oraria) e eventi a più lungo termine (scala giornaliera), consentendo di identificare differenze significative nell’impatto del cambiamento climatico su questi diversi tipi di eventi.

Che cosa emerge dai dati? Gli eventi di precipitazione che durano solo poche ore sono aumentati significativamente negli ultimi 30-40 anni, con un incremento di circa il 15%. L’aumento è stato ugualmente forte su entrambi i lati delle Alpi, non solo quello austriaco. Risultato importante poiché si tratta di due regioni diverse dal punto di vista climatologico. Le precipitazioni intense di più lunga durata (su base giornaliera) sono invece aumentate dell’8%. 

L’altro risultato chiave dello studio apparso su Nature è la causa di questo aumento dell’intensità: quanto conta il cambiamento climatico e quanto, invece, l’andamento fisiologico dei sistemi meteorologici su larga scala? In altre parole: l’effetto è dovuto al clima o al meteo? La risposta che merge dai dati è chiara: il fenomeno dell’aumento delle precipitazioni intense a breve termine è spiegato principalmente dall’aumento della temperatura causato dal cambiamento climatico.

A determinarlo è il fatto che gli aumenti di intensità sono analoghi su entrambi i versanti delle Alpi: stesso impatto del riscaldamento globale, ma diversi sistemi meteorologici di riferimento. I cambiamenti nelle precipitazioni intense orarie, inoltre, sono allineati con gli aumenti di temperatura, con una sensibilità di un aumento del 7% per ogni 1°C di riscaldamento. In linea con l’aumento della quantità di vapore acqueo che può trattenere l’atmosfera se riscaldata di 1°C, cioè esattamente il 7%.

Questa differenza tra eventi di pioggia a breve e medio termine significa anche che regioni diverse sono influenzate in modo molto diverso dalle inondazioni. Lo studio evidenzia che “i fiumi più piccoli con bacini idrografici più piccoli sono fortemente influenzati da piogge intense a breve termine. Il rischio di inondazioni a breve termine è quindi molto più elevato nelle aree vicine a tali fiumi”. I cambiamenti nelle precipitazioni intense orarie sono coerenti con i cambiamenti nelle inondazioni nei piccoli bacini, sebbene l’aumento delle inondazioni sia più forte (25% negli ultimi quattro decenni).

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