La precisazione arriva nel corso arriva nel corso di una interrogazione a risposta immediata alla Camera dei Deputati. Domande impianti in eccesso rispetto agli obiettivi.

Le aree non idonee, così come definite dai diversi provvedimenti regionali, non costituiscono un divieto a priori alla realizzazioni di impianti energetici a fonti rinnovabili. Lo ha ricordato ieri il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin rispondendo ad un’interrogazione alla Camera.
La questione principale, portata all’attenzione del ministro, riguardava in realtà una serie di progetti eolici in provincia di Savona. 14 centrali pianificate prima dell’emanazione del decreto ministeriale del 21 giugno 2024 (c.d. DM Aree Idonee) che a detta degli interrogati – Bruzzone, Molinari e altri (LEGA) – potrebbero “portare alla perdita di ecosistemi” o insistere su aree da tutelare nel territorio. Territorio che ricordano gli onorevoli, vanta già oggi 18 impianti eolici per una potenza totale di 131,4 MW.
Cosa hanno chiesto gli interroganti? Se fosse nelle intenzioni del Ministero adottare iniziative che assicurino in casi come questi un efficientamento degli impianti già esistenti anziché la realizzazione di nuovi.
Pichetto, sottolineando la necessità di agevolare in ogni modo gli interventi di repowering, ha ricordato come il Decreto ministeriale Aree idonee abbia messo in mano alle Regioni il poter di pianificare il proprio futuro rinnovabile. Il provvedimento, ha affermato, “consentirà alle Regioni una corretta ed oculata programmazione di installazione di impianti a fonti rinnovabili nei relativi piani energetici, in modo tale da raggiungere i target di nuova potenza di installato al 2030″.
“Si precisa, inoltre, – ha aggiunto il numero uno del MASE – che la non idoneità delle aree non preclude a priori la realizzazione degli impianti. Determina unicamente la mancata adozione di un iter accelerato delle valutazioni, che è invece riservata per gli impianti ricadenti nelle zone identificate come idonee”.
Pichetto ha anche assicurato che il proprio dicastero vigilerà sul corretto raggiungimento dei target regionali, nel rispetto della tutela del paesaggio e della salvaguardia ambientale. “C’è infatti un’eccedenza di domande rispetto a quella che deve essere l’installazione per il raggiungimento degli obiettivi”.
leggi anche Piattaforma Aree Idonee (PAI): decreto e strumento GSE