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Discariche, UE apre una procedura di infrazione contro l’Italia

La gestione delle discariche in Italia non rispetta la normativa comunitaria su più fronti, dall’incenerimento ai rifiuti pericolosi ai controlli ambientali. L'UE invia lettera di costituzione in mora, anticamera dell'infrazione

Metano dalle discariche: il plasma freddo lo converte in SAF
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Da Bruxelles arriva una nuova tegola sull’Italia in tema rifiuti. La Commissione UE accusa Roma di non aver recepito correttamente la direttiva europea sulle discariche (1999/31/CE), modificata nel 2018 (2018/850) nell’ambito del pacchetto sull’economia circolare. La gestione delle discariche in Italia non rispetta la normativa comunitaria su più fronti, dall’incenerimento ai rifiuti pericolosi ai controlli ambientali.

Gestione discariche, infrazione UE per l’Italia

Secondo l’Unione Europea, l’Italia ha recepito nel suo ordinamento alcuni aspetti della direttiva UE in modo carente. Nel dettaglio, Roma non ha definito correttamente:

  • l’obbligo di segnalazione come smaltiti in discarica per i rifiuti sottoposti a incenerimento;
  • quali tipologie di rifiuti possono essere conferite in una discarica di rifiuti pericolosi;
  • le specifiche per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.

Inoltre, l’Italia non ha recepito correttamente alcune delle prescrizioni relative al monitoraggio dei gas e al campionamento delle acque sotterranee nelle discariche, necessarie per garantire adeguati livelli di tutela dell’ambiente e di prevenzione dell’inquinamento.

L’UE ha quindi aperto di fatto una procedura di infrazione contro l’Italia (INFR(2024)2268) inviando a Roma una lettera di costituzione in mora. I prossimi passi prevedono la possibilità per l’Italia di rispondere, al massimo entro 2 mesi, a rilievi della Commissione. Se l’esecutivo UE non giudicherà soddisfacente la risposta italiana, potrà decidere di emettere un parere motivato.

Direttiva discariche, cosa prevede

L’Italia ha recepito con il decreto legislativo n. 121 del 3 settembre 2020 la direttiva europea sulla gestione delle discariche.

La direttiva quadro definisce l’obiettivo chiave di ridurre lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani al 10% entro il 2035. A partire dal 2030, vieta lo smaltimento in discarica di rifiuti idonei al riciclaggio o ad altro tipo di recupero. Infine, stabilisce nuove norme per calcolare il completamento dell’obiettivo di riduzione delle discariche.

Tra 2010 e 2021, secondo dati dell’Agenzia UE per l’Ambiente, l’Italia ha dimezzato la quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Tuttavia, deve ancora tagliare a metà i volumi attuali per centrare i target al 2035 fissati dalla direttiva del 2018.

Nel 2022 era stata attivata una procedura di infrazione contro l’Italia, sempre per la gestione delle discariche. Ma in quel caso riguardava il mancato ottemperamento a una sentenza della Corte di Giustizia UE del 2019 sulla chiusura di 44 discariche illegali.

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