A livello globale, tra 1993 e 2022 gli eventi climatici estremi hanno causato 765mila morti e 4.200 miliardi di euro di danni. L’Italia arriva 5° in assoluto (e 3° se si considera solo il 2022). Nel Belpaese 38mila morti in 30 anni e danni per 60 miliardi di euro
![rischio climatico](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2023/06/sigonella-g44719c1a4_1280.jpg)
L’Italia è il 5° paese al mondo per rischio climatico. Tra 1993 e 2022, soltanto la Dominica, la Cina, l’Honduras e il Myanmar hanno registrato impatti superiori tra morti, abitanti colpiti e perdite materiali. Se si guarda solo il 2022, l’Italia sale sul podio al 3° posto per impatto degli eventi climatici estremi, dietro a Pakistan e Belize.
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Sono i dati che emergono dall’analisi di Germanwatch, l’ong tedesca che ha pubblicato il 12 febbraio l’edizione 2025 del suo Climate Risk Report (CRI).
Rischio climatico in Italia, i numeri del record
L’Italia è stata tra i 3 paesi più colpiti al mondo da eventi meteorologici estremi nel 2022. A pesare su questo risultato, spiega il rapporto, sono soprattutto l’alto numero di decessi, sia in termini relativi (ogni 100mila abitanti) sia in valori assoluti.
Fattore che dipende in maniera preponderante dalle ondate di calore eccezionali, per intensità e durata, che hanno caratterizzato l’estate del 2022. Il CRI richiama, infatti, la cifra di oltre 18.000 decessi per caldo estremo registrati dal Belpaese durante quegli eventi estremi, che è stata calcolata da uno studio dell’Instituto de Salud Global di Barcelona (ISGlobal) pubblicato nel 2023 su Nature Medicine.
Nell’acuire il rischio climatico, il CRI sottolinea anche il ruolo della siccità, che nel 2022 è stata la peggiore dal 2° dopoguerra.
Negli ultimi 30 anni, invece, l’Italia è il 5° paese più colpito, primo tra i paesi europei. Anche nella performance di lungo periodo i decessi per caldo estremo restano il fattore che incide di più sull’elevato rischio climatico del Belpaese. Ma il CRI sottolinea anche i danni da siccità e da incendi, il declino della produzione agricola, i danni alle infrastrutture e la pressione in aumento su sistema sanitario e reti elettriche. Altro fattore assolutamente centrale è quello delle alluvioni, con danni materiali e abitanti colpiti in numeri molto elevati.
Nel complesso, calcola Germanwatch, l’Italia in 30 anni ha subito danni climatici per 60 miliardi di euro e 38.000 decessi.
La situazione a livello globale
La panoramica mondiale parla di un rischio climatico in crescita, con eventi estremi che aumentano di intensità e frequenza.
Tra il 1993 e il 2022, si sono verificati oltre 9.400 eventi meteorologici estremi che hanno causato più di 765.000 vittime e perdite economiche globali dirette per circa 4.200 miliardi di dollari, calcola il rapporto.
Le tipologie di eventi estremi più devastanti sono le tempeste, responsabili del 35% delle vittime tra il 1993 e il 2022. Seguono poi le ondate di calore (30%) e le inondazioni (27%). Le alluvioni hanno colpito il maggior numero di persone, mentre le tempeste hanno causato le perdite economiche più rilevanti (il 56% delle perdite totali).
I cambiamenti climatici non colpiscono duramente solo i cosiddetti paesi più vulnerabili, ovvero quelli con economie più deboli e meno capaci di assorbire l’impatto del rischio climatico. Nel 2022, 7 dei 10 paesi più colpiti appartenevano alla fascia di reddito alta. Sebbene abbiano maggiori capacità di risposta, anche i paesi ricchi devono rafforzare la gestione del rischio climatico.