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Legge Aree Idonee Umbria, attese le proposte dei Comuni

La Giunta regionale ha invitato i sindaci dei comuni umbri ad inviare osservazioni, proposte e indicazioni riguardanti le aree idonee e non alle rinnovabili entro il 28 febbraio

Legge Aree Idonee Umbria, attese le proposte dei Comuni
Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash

 Legge Aree Idonee Umbria, le ultime novità

Per definire la Legge regionale Aree Idonee dell’Umbria, la Giunta punta sul coinvolgimento diretto dei sindaci. Ai primi cittadini dei 92 Comuni sul territorio è stato chiesto infatti di inviare osservazioni, proposte e indicazioni riguardanti le future aree atte e non ad ospitare impianti rinnovabili. Lo ha spiegato in una lettera inviata agli Enti locali l’assessore all’ambiente e all’energia Thomas De Luca.

I comuni avranno tempo fino al 28 febbraio 2025 per dire la loro su una questione che si presenta abbastanza spinosa. Spinosa non solo perché la disciplina nazionale sulle aree idonee, così come pensata, rischia di creare un puzzle normativo nel paese. L’Umbria, così come altre regioni ha già visto nascere controversie e conflitti sulla giurisprudenza in materia di FER. Lo dimostra da ultimo la sentenza del Consiglio di Stato sulla causa Chiron Energy-Umbria in merito alla realizzazione di una centrale fotovoltaica nel Comune di Umbertide. 

La Legge Aree Idonee Umbria dovrebbe almeno in teoria portare un chiarimento nel settore ed evitare tutte quelle incomprensioni nate nell’attesa di una disciplina definitiva. Ma come dimostra la legge Sarda impugnata dal Governo solo pochi giorni fa, il percorso potrebbe essere in salita.

Richiesto il coinvolgimento dei Comuni su aree da tutelare

Nella definizione del nuovo provvedimento, l’amministrazione regionale ha deciso di coinvolgere in maniera diretta i sindaci dei Comuni con l’obiettivo di “accelerare la transizione energetica e tutelare l’identità culturale e il patrimonio regionale”.

In particolare, la Giunta Proietti chiede di inviare per la fine del mese indicazioni sui beni presenti nel territorio comunale che dovrebbero essere oggetto di tutele specifiche. E per i quali si potrebbe stabilire una fascia di rispetto che può arrivare fino a 7 chilometri. Oltre a proposte riguardo l’individuazione di aree idonee ulteriori rispetto a quelle già individuate dalla normativa nazionale.

“È fondamentale coinvolgere le comunità locali in questo processo“, sottolinea De Luca. “Stiamo valutando ogni iniziativa per garantire la massima applicazione dei canoni concessori su aree di proprietà comunale e per verificare la possibilità di destinare eventuali canoni di compensazione ambientale direttamente alle comunità locali”.

“La transizione energetica – prosegue l’assessore – è una priorità assoluta per la Regione Umbria vogliamo realizzare impianti per rispondere alle necessità di autoconsumo della nostra comunità, promuovendo le comunità energetiche e approvando una nuova legge sulle aree idonee condivisa con le amministrazioni locali”. 

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