Ricercatori di Stanford hanno testate 92 batterie commerciali di BEV per 2 anni ed i risultati sono stati sorprendenti
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I test in laboratorio servono per certificare un prodotto, per valutarne longevità, caratteristiche e per poter offrire al consumatore un metro di paragone con prodotti della stessa categoria o comunque simili. Ma se di solito tendiamo a valutare i risultati dei test con una dose di cauta diffidenza, perché di solito differiscono dall’uso reale, nel caso delle batterie di auto elettriche dobbiamo ricrederci.
Positivamente, secondo gli esperti della Stanford University che hanno scoperto che i test di laboratorio, in verità, hanno un effetto degradante più veloce sulle batterie, di quanto non accada nell’utilizzo quotidiano. E la percentuale è tutt’altro che risibile. Al contrario, la batteria dei BEV durerebbe fino al 38% in più.
Una differenza importante: fino a 300mila km in più
Se la domande è perché? La risposta è perché quando guidiamo, noi automobilisti adottiamo andature sostenute a velocità variabile, con cui la batteria scarica la potenza prolungando effettivamente la sua durata rispetto ai test di laboratorio. Un’ottima notizia che si potrebbe tradurre in circa 300mila km in più di vita per un’auto elettrica, prima di cambiare la batteria, riducendo anche l’impatto sull’ambiente.
E’ noto che gli ioni di litio della batterie si spostano avanti e indietro attraverso l’elettrodo, ma con l’invecchiamento, le batterie non trattengono più così tanta carica. E’ altrettanto vero però, che le batterie non sono testate per 20 anni, per questo i ricercatori stimano i livelli di degradazione utilizzando un tasso costante di carica/scarica della batteria, cioè in un ambiente controllato. Osservando il calo graduale della capacità, si ottengono i livelli di degradazione nel tempo.
Un mix di guida per il test
Secondo i ricercatori di Stanford i limiti di questa modalità sono evidenti, perché potremmo accelerare velocemente per entrare in autostrada o, passare molto tempo ad accelerare e frenare nel traffico urbano, oltre al fatto che per gran parte del tempo la batteria non viene utilizzata. Per replicare l’utilizzo nel mondo reale, il team ha progettato diversi modelli di scarica, alcuni dei quali basati su dati di guida reali e testato 92 batterie commerciali agli ioni di litio per più di due anni e più realistico era l’uso della batteria, più lentamente si degradava.
Come prolungare la vita delle batterie
Un rapporto del 2024 di GEOTAB ha utilizzato il monitoraggio remoto telematico per ottenere dati da 10.000 EV, scoprendo che la nuova tecnologia delle batterie degrada più lentamente; infatti i nuovi veicoli elettrici perdono circa l’1,8% della loro vita ogni anno, un netto calo rispetto al 2,3 del 2019.
Diversi fattori hanno influenzato la longevità della batteria oltre ai modelli di utilizzo, come l’uso frequente di caricabatterie rapidi da parte di veicoli, collegato a una degradazione più rapida della batteria, mentre una ricarica più lenta è migliore per la longevità. I ricercatori hanno scoperto che il modo migliore per prolungare la vita delle batterie era mantenere la carica tra il 20% e l’80%, ridurre l’esposizione a temperature estreme e limitare la ricarica rapida.
Cosa significa per la transizione?
Questi risultati insieme a quelli di Stanford suggeriscono che i proprietari di EV potrebbero non aver bisogno di sostituire costosi pacchi batteria ed i risultati sono incoraggianti anche per gli operatori di flotte, così come per i produttori di automobili. Inoltre meno sostituzioni di batterie si traducono in meno batterie da riciclare.