Ricercatori americani hanno analizzato i dati relativi alle vere abitudini di chi usa BEV per spostarsi tra lavoro e casa
![Stazioni di ricarica elettrica, studio svela abitudini dei conducenti:](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2025/02/521503-PIYEP0-123-edited.jpg)
Progettare in modo più efficiente le stazioni di ricarica per auto elettriche, grazie all’analisi delle abitudini di chi usa le BEV, e lo sviluppo di uno strumento computazionale all’Università della California di San Diego, che può aiutare a comprendere meglio come gli automobilisti utilizzano le loro auto e le ricaricano. La ricerca pubblicata sulla rivista Renewable Energy è stata portata avanti per rispondere alle esigenze di organizzazioni e aziende che devono supportare i propri dipendenti che passano all’elettrico.
Stazioni ricarica elettrica, si preferisce caricare a casa
“I primi utilizzatori di veicoli elettrici tendono a essere proprietari di case, che ricaricano i loro veicoli con caricabatterie domestici, ma questo non è rappresentativo della popolazione che potrebbe passare a un veicolo elettrico“, ha affermato Ryan Hanna, assistente ricercatore scientifico presso l’UC San Diego, secondo il quale “molti di questi conducenti sono affittuari o vivono in unità abitative multiple senza parcheggi dedicati, persone che non hanno la possibilità di installare un caricabatterie domestico privato. Hanno bisogno di altre opzioni e la maggior parte delle previsioni indica che la ricarica sul posto di lavoro sarà la seconda modalità di ricarica più diffusa, dopo la ricarica residenziale.”
Analisi del campus universitario
I ricercatori hanno monitorato le aree di parcheggio ed i servizi di trasporto del campus universitario, per condurre diversi studi nell’area che ospita la più grande rete di ricarica per veicoli elettrici tra tutte le istituzioni accademiche del mondo occidentale. Il gruppo ha raccolto dati comportamentali anonimi derivati da oltre 800 conducenti di veicoli elettrici e dati di ricarica da 439 stazioni di ricarica presso l’UC San Diego. Grazie alla raccolta dei dati, lo studio ha migliorato i modelli computazionali esistenti, che si basano su supposizioni e non abitudini reali segnalate e osservate dai conducenti per i quali la rete di ricarica è progettata per servire.
Chi ricarica non ama scendere sotto il 60% batteria
Infatti il team ha scoperto che gli attuali sistemi di pianificazione delle infrastrutture non sono molto informati sulle modalità effettive di ricarica dei veicoli elettrici da parte delle persone quando sono fuori casa. E’ stato scoperto, infatti, che i conducenti caricano i loro veicoli più frequentemente di quanto si pensasse in precedenza. Una scoperta chiave nello studio è stata che i conducenti hanno la tendenza a caricare le loro auto quando hanno ancora molta batteria residua: in media, non amano scendere sotto il 60% della batteria.
Studio potrebbe triplicare rete ricarica
Risultati alla mano, il nuovo studio stima che l’utilizzo del comportamento dei singoli conducenti anziché delle medie nazionali potrebbe triplicare la dimensione della rete necessaria per supportare completamente la ricarica sul posto di lavoro. Se ben implementate, le politiche e la ricarica gestita possono incoraggiare un uso più efficiente della rete e ridurre il numero più elevato di caricabatterie necessari che lo studio rileva.
“Lo studio dimostra che se i luoghi di lavoro si prendono il tempo di capire come i propri dipendenti utilizzano le auto elettriche e le ricaricano, possono creare reti di ricarica più convenienti, più efficienti e migliori per l’ambiente“, ha affermato Teevrat Garg, professore associato di economia presso la School of Global Policy and Strategy e coautore dello studio.
Le variabili da considerare
Per progettare in modo più efficiente la rete di ricarica, servono dati specifici, come il chilometraggio annuale di guida dei conducenti, il chilometraggio legato al pendolarismo casa/lavoro/casa, se possiedono un caricabatterie domestico, la frequenza con cui ricaricano al lavoro. Tuttavia, le aziende che non sono in grado di raccogliere questi dati possono comunque utilizzare il modello immettendo i dati sul comportamento dei conducenti di veicoli elettrici medi.
“Questo tipo di progettazione personalizzata potrebbe aiutare le organizzazioni a offrire ai propri dipendenti un’esperienza di ricarica migliore, supportare il passaggio ai veicoli elettrici e contribuire agli obiettivi di sostenibilità riducendo le emissioni derivanti dagli spostamenti casa-lavoro“, ha affermato David Victor, autore principale dello studio.
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