L’impatto delle navi europee su clima e ambiente è in continua crescita. Le emissioni di metano raddoppiano in appena 6 anni. La CO2 sale dell’8,5% in 1 anno. Solo gli SOx crollano (-70%). Male anche scarichi, rifiuti in mare, dragaggio fondali e inquinamento acustico
Più emissioni, più impatto sul mare, più inquinamento acustico. L’aumento dei volumi del trasporto marittimo in Europa vanifica l’efficacia delle misure di sostenibilità che il settore sta applicando. E se qualche notizia positiva arriva dai rifiuti scaricati in mare (dimezzati in 10 anni) e dalla diffusione di soluzioni low-carbon per la navigazione, il loro effetto è ancora quasi impossibile da percepire. L’aspetto più preoccupante? Le emissioni delle navi UE sono in costante crescita.
A certificarlo è la Relazione Ambientale Sul Trasporto Marittimo Europeo, curata dall’Agenzia UE per l’Ambiente e dalla European Maritime Safety Agency (EMSA).
Emissioni navi UE, crescita preoccupante
Praticamente tutte le tipologie di gas climalteranti generati dalle navi hanno il segno più. Le emissioni di CO2 del trasporto marittimo UE sono cresciute dell’8,5% nel 2022, raggiungendo 137,5 milioni di tonnellate.
Vanno ancora peggio i dati delle emissioni di metano: tra 2018 e 2023, il CH4 del settore navale UE è più che raddoppiato. Adesso pesa più di ¼ di tutte le emissioni di metano dei trasporti europei.
In aumento anche le emissioni di ossidi di azoto (NOx), che lievitano del 10% tra 2015 e 2023. Aumenti che si registrano nonostante leggi più restrittive siano entrate in vigore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.
Unica nota positiva, in ambito emissioni navi UE, è quella sull’ossido di zolfo (SOx). I dati parlano di un crollo del 70% dal 2014 a oggi. Merito dei nuovi parametri per i combustibili navali nei mari settentrionali. Che dal 2025 saranno estesi anche al Mediterraneo.
In realtà, sembra che sia proprio la riduzione drastica di SOx – supportata anche da normativa dell’Organizzazione Marittima Internazionale, l’IMO – il principale fattore responsabile del balzo del riscaldamento globale negli ultimi 2 anni. Le particelle di SOx in atmosfera, infatti, hanno anche un ruolo nello schermare il Pianeta dalla radiazione solare in arrivo, riflettendola nello spazio. Meno SOx significa più calore che raggiunge la Terra e viene assorbito da atmosfera e oceani.
Trasporto marittimo UE, l’impatto ambientale è in aumento
Anche l’inquinamento marino resta un problema: il rilascio di sostanze pericolose, dovuto a fuoriuscite di petrolio e scarichi operativi delle navi, è significativo. Il rilascio di acque grigie è aumentato del 40% dal 2014. Soprattutto a causa dell’espansione delle crociere. Sono state rilevate più fuoriuscite di petrolio. Anche se in parte ciò dipende dallenuove tecnologie satellitari, che individuano sversamenti più piccoli.
Sul fronte dell’inquinamento acustico, il rumore subacqueo generato dal traffico marittimo è elevato in aree sensibili come il Canale della Manica, lo Stretto di Gibilterra e il Mare Adriatico. Tuttavia, secondo il rapporto, misure tecniche e operative potrebbero ridurre l’inquinamento acustico fino al 70% tra il 2030 e il 2050.
Le attività marittime influenzano la biodiversità costiera: il 27% dei fondali vicino alle coste europee è interessato da attività di ancoraggio e dragaggio, mentre il rischio di collisione tra navi e fauna marina nelle aree protette è in crescita. Le specie non indigene continuano a diffondersi, ma l’introduzione di specie invasive è diminuita rispetto al picco del 2000-2005.
Soluzioni ecologiche: lo stato dell’arte
Sul fronte delle soluzioni ecologiche, cresce l’adozione di sistemi di propulsione alternativi. Il rapporto segnala un aumento delle navi che utilizzano batterie (le navi che le usano dovrebbero raddoppiare nei prossimi anni), idrogeno, metanolo e propulsione eolica.
L’altro elemento importante per la decarbonizzazione del trasporto marittimo riguarda le aree portuali. Qui c’è un gap da colmare. Almeno 44 porti europei offrono connessioni elettriche a terra (OPS). Ma sono ancora poche le navi che dispongono dell’equipaggiamento in alta tensione per sfruttarle.