L'Associazione OICE ha messo a disposizione uno schema di affidamento tipo adeguato al Correttivo Appalti e indirizzato alle gare di progettazione sopra i 140mila euro

L’OICE, l’Associazione delle organizzazioni di Ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, ha pubblicato una nuova versione del suo “disciplinare-tipo” per l’affidamento dei servizi di progettazione di importo superiore a 140.000 euro. Il Documento è un valido aiuto per le stazioni appaltanti nell’ambito delle gare di progettazione ed è aggiornato alle novità introdotte dal Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici entrato in vigore alla fine dello scorso anno.
Le novità del disciplinare tipo per gare di progettazione
Il documento riguarda le procedure aperte di importo superiore a 140.000 euro e, seguendo il Bando tipo 1 aggiornato dall’Anac nel 2023, ne adegua le previsioni alla luce delle specificità dei servizi di ingegneria e architettura, integrandole con le indicazioni ancora applicabili in base al nuovo Codice, dopo le revisioni apportate dal Correttivo (contenute nelle Linee guida n. 1 del 2016, poi aggiornate nel 2019).
Tra le principali novità introdotte nel disciplinare-tipo si segnalano le nuove previsioni in materia di equo compenso in particolare:
- la suddivisione dell’importo a base di gara in due quote, una fissa (65%) e una assoggettabile a ribasso (35%);
- l’introduzione della formula per il calcolo dei punteggi da attribuire alle offerte economiche;
- l’ampliamento dell’arco temporale di riferimento per la comprova dei requisiti (10 anni per i requisiti di capacità tecnico-professionale e i migliori tre anni dell’ultimo quinquennio per i requisiti di capacità economico-finanziaria).
Come sottolinea il documento di OICE: “Lo spirito con il quale l’OICE ha voluto mettere a punto questo adeguamento è sempre quello di dare attuazione al principio del favor verso un ampio accesso al mercato che costituisce uno dei tre principi guida del nuovo Codice appalti, da utilizzare come criterio interpretativo e applicativo delle norme da questo dettate, sicché deve ritenersi che la finalità di favorire la concorrenza possa giustificare l’introduzione di requisiti maggiormente ampi, che consentano la partecipazione alla gara di un numero più elevato di operatori economici”. Riferendosi in particolare all’ipotesi di “facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici” così come chiesto dalla Commissione Europea agli Stati Membri.