Entro il 17 gennaio 2025 tutti gli Stati membri avrebbero dovuto recepire nei rispettivi ordinamento nazionali le norme della direttiva UE/2024/1711. Ma solo due paesi hanno rispettato il termine
Progettazione del Mercato Elettrico, chi ha fatto i compiti a casa?
L’Europa si è definitivamente lasciata alle spalle la crisi energetica scoppiata nel 2022, ma come evidenziato dalle ultime tensioni 2024, proteggere i consumatori dalla volatilità del mercato è ancora un’impresa. Un mano in questo contesto dovrebbe arrivare dalle nuove norme comunitarie per la Progettazione del Mercato Elettrico (direttiva UE/2024/1711) che modificano le direttive 2018/2001 e 2019/944 per rendere i prezzi dell’elettricità nel Blocco più stabili e meno dipendenti dai trend dei combustibili fossili. Peccato che, al momento, dei ventisette Stati membri solo due – Bulgaria e Lituania – abbiano comunicato le misure nazionali di recepimento.
E che la deadline per accogliere nel diritto nazionale tali norme sia scaduta il 17 gennaio 2025. A ricordarlo è stata la stessa commissione europea con una breve nota stampa.
Le novità sulla condivisione energetica
Il provvedimento in questione – riforma delle attuali norme del mercato elettrico – è stato proposto a marzo 2023 dall’Esecutivo UE nell’ambito del piano industriale del Green Deal, come risposta all’impennata dei prezzi che ha colpito tutti i consumatori.
Nel testo ci sono diversi elementi particolarmente attesi dal settore dell’energy sharing (per intenderci Comunità energetiche rinnovabili e Autoconsumo diffuso). Come ad esempio l’inserimento del diritto per tutti i clienti attivi che partecipano a queste configurazioni di vedersi dedotto direttamente dal consumo totale l’elettricità condivisa immessa in rete.
Altra novità introdotta: i clienti attivi non sono tenuti a rispettare gli obblighi che incombono ai fornitori, qualora l’energia rinnovabile sia condivisa tra clienti civili con una capacità installata fino a 10,8 kW per le singole abitazioni e fino a 50 kW per i condomini;
Gli Stati membri possono adattare le soglie nel modo seguente:
- nel caso di singole abitazioni, la soglia può essere aumentata fino a 30 kW;
- nel caso di condomini, la soglia può essere aumentata fino a 100 kW o, in caso di circostanze specifiche debitamente giustificate dovute alle dimensioni medie ridotte dei condomini, ridotta fino a un minimo di 40 kW.
Se altre categorie di clienti finali che partecipano a meccanismi di condivisione dell’energia sono di dimensioni maggiori rispetto alle piccole e medie imprese, si applicano le condizioni supplementari seguenti:
- la capacità installata massima dell’impianto di generazione associato al meccanismo di condivisione dell’energia deve essere di 6 MW;
- la condivisione dell’energia avviene all’interno di un’area geografica limitata o locale, quale definita dallo Stato membro interessato.
Le tempistiche
Le nuove norme di progettazione del mercato elettrico sono state adottate il 21 maggio 2024 e sono entrate in vigore il 16 luglio 2024, assieme al regolamento emendativo UE/2024/1747. Il 17 gennaio 2025 tutti i paesi membri avrebbero dovuto notificarne il recepimento.
“Si tratta di un passo importante – si legge nella nota – verso una maggiore prevedibilità delle bollette energetiche, una migliore tutela dei consumatori e una maggiore competitività dell’industria dell’UE, che precede il Clean Industrial Deal, che la Commissione dovrebbe pubblicare nelle prossime settimane (entro 100 giorni dall’insediamento)”.