nell'Unione europea sono state immatricolate 1.548.417 nuove autovetture a zero emissioni, pari a una quota del 14,5% di tutte le nuove immatricolazioni.
Svezia, Danimarca e Finlandia sono i paesi europei con la quota più alta di immatricolazioni di nuovi veicoli elettrici. Lo certifica Eurostat, secondo cui nel 2023, nell’Unione europea sono state immatricolate 1.548.417 nuove auto elettriche a zero emissioni, pari a una quota del 14,5% di tutte le nuove immatricolazioni. Se i tre paesi scandinavi svettano – con la quota più alta che spetta alla Svezia con il 38,6% -, i fanalini di coda sono Croazia (2,6%), Slovacchia (2,9%) e Repubblica Ceca (3,1%). E l’Italia? Non va così bene, visto che occupiamo il quintultimo posto in Ue con una quota di mercato BEV pari al 4,1%.
E’ evidente che tra gli italiani e l’elettrico non è ancora scoccata la scintilla, ed i motivi sono ben noti: prezzi delle auto più alto, bassa capillarità delle infrastrutture di ricarica, fine degli incentivi statali, pressing commerciale delle auto cinesi. Dunque siamo sotto di 10 punti percentuali rispetto alla media europea e lontanissimi dai numeri scandinavi.
Gli altri veicoli a zero emissioni
Per quanto riguarda gli altri tipi di veicoli a emissioni zero, i paesi dell’Ue hanno segnalato 100.817 nuovi autocarri leggeri immatricolati (massa massima fino a 3,5 tonnellate); 5.262 pullman e autobus; 4.037 autocarri pesanti (massa massima superiore a 3,5 tonnellate); e 899 trattori stradali.
Tornando alle auto, secondo Eurostat le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate di circa 70 volte rispetto al 2023 e di circa 11 volte rispetto al 2018. I dati diffusi si riferiscono al 2023, ma gli analisti sostengono che nel 2024 la situazione non è cambiata.
I dati dei costruttori europei
Secondo i dati ancora parziali di Acea, aggiornati a novembre 2024, le elettriche hanno raggiunto quota 1,3 milioni di unità immatricolate, con un calo del 5,4% su base annua e una quota di mercato pari a poco più del 13%, quindi i numeri non sono così distanti dall’anno 2023; per quanto riguarda l’Italia, sono già disponibili i dati UNRAE che coprono tutto il 2024, in cui le elettriche immatricolate sono state poco meno di 66 mila, con un calo dello 0,9% su base annua. Nel mese di dicembre le immatricolazioni si attestano al 5,5%, in lieve aumento rispetto al 5,3% di novembre ma inferiore al 6,0% di dicembre 2023.
Purtroppo la quota di mercato è la stessa, con il 4,2% del mercato delle quattro ruote, nettamente inferiore alla media UE; Anche qui la situazione non è brillante per le auto ibride plug-in (Phev) che raggiungono il 3,4% a dicembre, con una quota complessiva per il 2024 che si ferma al 3,3%, inferiore al 4,4% dell’anno precedente.
La speranza è che il 2025 sia l’anno della svolta, il primo dei dieci che ci separano al 2035 quando la Commissione europea ha disposto il divieto di vendita dei veicoli endotermici. Per evitare le sanzioni, i costruttori dovranno impegnarsi ad incentivare gli automobilisti all’acquisto, aumentando le percentuali di vendita.
Auto elettriche: la critica di Unrae
L’Unrae sottolinea l’insostenibilità dei target in vigore dal 2025, che potrebbero comportare per i Costruttori sanzioni stimate dall’Acea in circa 16 miliardi di euro solo nel primo anno. «Non possiamo accettare che una politica frammentaria e scoordinata, a livello sia europeo che italiano, si trasformi in un peso economico così penalizzante per i Costruttori“, dichiara il presidente Michele Crisci.
Tornando alle vendite, a fare da traino nel 2024 è il Nord Est che conferma la prima posizione con una quota in crescita al 31,3%, grazie al noleggio, senza il quale perderebbe 8,7 punti. Il Nord Ovest scende al 28,5% del totale (-1,4 punti); il Centro Italia sale a rappresentare il 24,3%, il Sud il 10,7%.