Rinnovabili • Cavi marini, recupero di 22mila km nel Mediterraneo può ridurre Co2 Rinnovabili • Cavi marini, recupero di 22mila km nel Mediterraneo può ridurre Co2

Nuovi materiali dal riciclo di 22mila km di cavi sottomarini nel Mediterraneo

Sparkle e Oec hanno firmato accordo per raccogliere, separare e rimettere in circolo industriali tonnellate di cavi sottomarini recuperando materie prime seconde

Cavi marini, recupero di 22mila km nel Mediterraneo può ridurre Co2
Fonte Pixabay

Recuperare tonnellate di cavi sottomarini in disuso, ma giacenti in fondo al mare, per una lunghezza di 22mila km. Questa la missione di Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, che ha firmato un importante accordo con Oceanic Environmental Cables (Oec) per il riciclo di queste infrastrutture necessarie alle telecomunicazioni. Si tratta di cavi telegrafici, coassiali e in fibra ottica posati nel Mediterraneo e oggi fuori servizio, che una volta riportati in superificie e riutilizzati per produrre materiali secondari, genereranno un risparmio stimato di 35.000 tonnellate di CO2.

Cavi sottomarini: operazione in fondo al Mediterraneo

Questa procedura molto complessa è resa possibile dalle abilità tecnologiche di Oec, la prima e unica società europea di recupero e riciclaggio di cavi, che offre una soluzione sostenibile e basata sull‘economia circolare per i cavi sottomarini non più in servizio. Oec, infatti, smonta, separa e smista tutti i componenti dei cavi inutilizzati, che verranno “ripescati” dai fondali, trasportati nelle strutture idonee del gruppo, dove saranno smontati, poi separati, in fibra ottica, rame, acciaio, alluminio, Hdpe e Ldpe, puliti e analizzati con l’obiettivo finale di trasformarli in materiale di alta qualità che sarà reimmesso nel sistema industriale come materie prime secondarie.

Cosa c’è nel Mare Nostrum?

Nel mar Mediterraneo viene ospitato circa il 16% del traffico Internet mondiale, infatti, le comunicazioni globali avvengono principalmente attraverso reti di cavi sottomarini in fibra ottica, che gestiscono tra il 95% e il 99% dei flussi mondiali. I satelliti, invece, si occupano dall’1% al 5% delle trasmissioni globali, offrendo una qualità inferiore e costi più alti per l’installazione e la manutenzione.

Gran parte dell’infrastruttura sottomarina per le telecomunicazioni è posizionata sui fondali oceanici, su fondali tra 1000 e 1500 metri di profondità. I cavi sono protetti da guaine e posati sul fondo marino utilizzando navi specializzate, nelle acque più profonde, oltre i 1500 metri, i cavi vengono posati direttamente sui fondali.

Tra l’altro l’innalzamento dei mari insieme al riscaldamento globale, minaccia la cablatura sottomarina a rischio deterioramento, per cui altri rifiuti da gestire nel prossimo futuro, visto che ogni 10/15 anni c’è necessità di interventi ad ampio raggio.

Meno rifiuti e nuova materia prima seconda

Siamo orgogliosi di essere tra i primi operatori globali a intraprendere un’iniziativa cosi’ innovativa, che promuove pratiche di economia circolare e riduce l’impatto ambientale“, ha dichiarato Enrico Bagnasco, Amministratore delegato di Sparkle. Infatti recuperare migliaia di km di cavi, significa ridurre la quantità di rifiuti sui fondali del Mediterraneo, ma anche la necessità di materie prime vergini nella produzione.

Come ha spiegato Horst Brockmueller, amministratore delegato di Oec, “recuperando e riciclando questi cavi in esubero, non solo riduciamo la congestione e i rifiuti sui fondali del Mediterraneo, ma riduciamo anche la necessità di materie prime vergini nella produzione. Questo processo riduce significativamente le emissioni di carbonio e incarna i principi dell’economia circolare“.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.