L’appello di associazioni della società civile e investitori alla Commissione UE: non indietreggiare su CSRD, CSDDD e Tassonomia durante la revisione delle norme per semplificarle. La proposta di Bruxelles è attesa per fine febbraio
Preservare i progressi ottenuti grazie al Green Deal, rafforzare la responsabilità aziendale, garantire la protezione dell’ambiente e dei diritti umani. È la bussola a cui si dovrebbe attenere la Commissione Europea per semplificare il quadro normativo su requisiti ESG e reportistica di sostenibilità per le aziende. Mentre l’iniziativa in cantiere, la futura norma UE Omnibus, va nella direzione sbagliata.
È la denuncia contenuta in una lettera inviata il 14 gennaio all’esecutivo UE e firmata da 168 tra associazioni e investitori. A fine mese è prevista la presentazione del pacchetto Omnibus, che dovrebbe fondere i tre pilastri delle politiche UE per la sostenibilità, ovvero la CSRD, la CSDDD e la Tassonomia. Obiettivi: evitare duplicazioni, ridurre gli oneri amministrativi e migliorare la chiarezza dell’impianto.
I rischi della norma UE Omnibus
Secondo i firmatari, però, si tratta di una mossa con più rischi che opportunità. Il primo è l’indebolimento delle protezioni esistenti. La riapertura delle leggi chiave del Green Deal europeo potrebbe compromettere la protezione dei diritti umani, dell’ambiente e del clima. La proposta rischia inoltre di creare confusione per i paesi che hanno già avviato il processo di trasposizione delle leggi esistenti. E premia invece le aziende che non si sono preparate per rispettarle.
C’è, infine, il pericolo di una “corsa al ribasso” negli standard delle catene del valore, con un aumento dello sfruttamento umano e del danno ambientale. Riaprire quei capitoli normativi darà modo a chi era contrario di tornare alla carica e indebolire le norme.
Le conseguenze? Danni alla competitività europea, più pressione sul settore manifatturiero europeo nel medio e lungo termine, impatti negativi sui diritti umani e ambientali globali.
Per questa ragione, la lettera chiede alla Commissione:
- Protezione delle leggi esistenti: Non modificare le normative chiave del Green Deal, ma sostenerne l’attuazione.
- Rispetto delle tempistiche: Confermare il calendario ufficiale per la trasposizione e l’implementazione delle direttive.
- Trasparenza e chiarezza: Fornire linee guida chiare e trasparenti sul processo, l’impatto e la consultazione della proposta di norma UE “Omnibus”.