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Auto connesse, Biden vieta l’importazione ai veicoli con tecnologia cinese e russa

Joe Biden prima di lasciare la Casa Bianca ha rilasciato una normativa protezionistica nei confronti della tecnologia cinese e russa montata sui veicoli connessi, vietando l'importazione

Joe Biden: Fonte Flickr foto di Lisa Ferdinando (CC BY 2.0)

Il pugno duro dell’America contro Cina e Russia. Il presidente Joe Biden, in uscita dalla Casa Bianca ha firmato un provvedimento protezionistico, che impedisce alle auto connesse cinesi – ma anche ai truck – di entrare sul mercato interno. Le ragioni? Non sono solo commerciali, considerata l’avanzata cinese sul mercato dell’automotive elettrico, ma strategico nei confronti della tecnologia, software e hardware, che ormai le auto montano, al pari di altri dispositivi elettronici. I veicoli connessi, infatti, rappresentano una minaccia secondo l’amministrazione Biden, che lascia a Trump un’eredità pesante, su cui dovrà confrontarsi ben presto.

Il no di Biden a Cina e Russia alle auto connesse

Dal sito della White House, si legge che il “presidente Biden annuncia azioni forti e decisive per salvaguardare l’America dai rischi per la sicurezza nazionale associati allo sfruttamento delle catene di fornitura di veicoli connessi degli Stati Uniti da parte della Repubblica Popolare Cinese della Federazione Russa. L’amministrazione Biden-Harris si impegna a garantire che le nostre catene di fornitura automobilistiche siano resilienti e sicure dalle minacce informatiche degli avversari stranieri“. E se le parole hanno un peso – e lo hanno – il provvedimento riguarda la “sicurezza nazionale” nei confronti di “minacce informatiche”.

Nello specifico il Dipartimento del Commercio ha emanato una norma definitiva che proibirà la vendita e l’importazione di sistemi hardware e software per auto connesse, nonché di veicoli connessi completi, dalla RPC e dalla Russia.

La tecnologia dei veicoli connessi da vietare

Le auto connesse montano una tecnologia funzionale alla dashboard da cui regolare una serie di parametri interni ed esterni; ed infatti ogni veicolo, ormai, ha Wi-Fi, Bluetooth, connettività cellulare e satellitare, tecnologie di massa che garantiscono maggiore sicurezza a passeggeri e pedoni, miglior comfort di guida, ma sono potenzialmente un pericolo: “il coinvolgimento di avversari stranieri nelle catene di fornitura dei veicoli connessi rappresenta una minaccia significativa per la maggior parte delle auto in circolazione oggi, garantendo agli attori maligni un accesso illimitato a questi sistemi connessi e ai dati che raccolgono“, si legge nel comunicato diffuso dalla Briefing Room.

Il sistema dei trasporti è il cuore dell’economia americana, o meglio di ogni economia, ed un attacco a strutture determinanti per la logistica sarebbe uno scacco pesante. Ed ecco allora che “la norma del Dipartimento del Commercio aiuterà anche gli Stati Uniti a difendersi dalle operazioni di spionaggio informatico e intrusione della Cina, che continuano a rappresentare una minaccia significativa per le infrastrutture critiche e la sicurezza pubblica degli Stati Uniti…Anche la Russia rimane un attore informatico maligno, con una storia simile di attacchi informatici ben documentati contro i sistemi statunitensi“, motiva ancora la Casa Bianca.

Oltre ai rischi per l’infrastruttura critica, il Dipartimento del Commercio valuta che determinati hardware e software utilizzati nei veicoli connessi potrebbero consentire la raccolta di massa di informazioni sensibili, tra cui dati di geolocalizzazione, registrazioni audio e video e altre analisi di modelli di vita.

È davvero importante perché non vogliamo che ci siano due milioni di auto cinesi sulle strade e poi renderci conto… di essere minacciati“, ha detto alla Reuters il Segretario al Commercio Gina Raimondo, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale, che ha proposto un divieto assoluto di software e hardware cinesi nei veicoli connessi sulle strade americane, con divieti software che entreranno in vigore nell’anno modello 2027 e quelli hardware nel 2029. Vietano inoltre alle case automobilistiche cinesi di testare auto a guida autonoma sulle strade americane.

La tecnologia cinese vietata in America: ecco cosa non può entrare

L’obiettivo è vietare importazione o vendita di determinati sistemi di veicoli connessi progettati, sviluppati, fabbricati o forniti da entità con legami con la Cina o la Russia: i sistemi di connettività dei veicoli (VCS), ovvero sistemi e componenti che collegano i veicoli al mondo esterno, anche tramite moduli Bluetooth, cellulari, satellitari e Wi-Fi, e sistemi di guida automatizzata (ADS), che consentono ai veicoli altamente autonomi di funzionare indipendentemente dal conducente al volante. Le restrizioni sul software entreranno in vigore per l’anno modello 2027 e le restrizioni sull’hardware entreranno in vigore per l’anno 2030.

La norma si applicherà solo ai veicoli per passeggeri, anche se il Dipartimento del Commercio ha intenzione di perseguire una regolamentazione per affrontare il coinvolgimento di avversari stranieri nella catena di fornitura di veicoli commerciali connessi o veicoli con un peso lordo del veicolo superiore a 4,5 tonnellate,  tra cui camion e autobus. La decisione finale spetterà alla nuova amministrazione Trump. dati i rischi significativi e unici che pongono alla sicurezza nazionale e alla sicurezza pubblica.

Strategia internazionale

Ora che l’amministrazione Biden è in uscita, spetterà a Trump la decisione sul da farsi, ma non potrà non tenere conto degli alleati occidentali, l’Europa in primis, visto che già a luglio scorso c’era stato un incontro multinazionale con una dozzina di paesi, proprio per affrontare i rischi dei veicoli connessi e promuovere la cybersicurezza e coordinare le misure politiche per mitigare i rischi.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.