Foodmeter, nuova applicazione digitale per misurare la sostenibilità delle filiere agroalimentari utile anche ai consumatori, dimostra che la ricerca universitaria può collaborare efficacemente con il mondo produttivo
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Come misurare la sostenibilità con Foodmeter
La sostenibilità richiama una crescente attenzione da parte dei consumatori, che fanno scelte di acquisto guidati anche dalla qualità delle performance delle aziende.
Cresce il numero di consumatori consapevoli dell’impatto delle proprie scelte alimentari, cercano prodotti a basso impatto. Un concetto, quello dell’impatto, che supera il semplice concetto ambientale per estendersi alla trasparenza, al benessere animale e al trattamento dei lavoratori e che soprattutto riguarda l’intera filiera.
Autovalutazione di sostenibilità
Con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) l’Unione Europea impone alle grandi aziende di misurare e rendicontare il proprio impatto ambientale, sociale ed economico. Le piccole e medie imprese non hanno lo stesso obbligo, ma sono altrettanto tenute a dimostrare la propria sostenibilità in qualità di fornitori di filiere rendicontate.
Ma come misurare in modo facile e attendibile quella che ormai è una priorità delle politiche aziendali e istituzionali senza cadere nella trappola del green washing?
Foodmeter è una nuova applicazione web gratuita che permette una prima autovalutazione di sostenibilità delle filiere agroalimentari. Si può usare su tutti i più comuni tipi di dispositivi desktop e mobile.
Le aziende agricole e le sfide ambientali
Le aziende agricole, il punto chiave della catena produttiva, sono costrette a misurarsi con sfide strategiche.
Davanti all’imposizione di standard di sostenibilità sempre più elevati, devono rimanere competitive mantenendo alta la qualità e la quantità delle produzioni. Nello stesso tempo, devono ridurre la propria impronta ecologica.
Impresa certamente complessa ma non impossibile, che però impone la ridefinizione di alcuni parametri produttivi. Questa innovazione dei processi e dei prodotti non può avvenire senza efficaci sistemi di misurazione della sostenibilità.
Come funziona Foodmeter
L’applicazione utilizza 11 macro-aree che comprendono parametri ambientali (consumo di energia, qualità dell’acqua, gestione dei rifiuti), sociali (ad esempio, le pratiche lavorative) ed economici.
Dopo aver completato l’autovalutazione, l’utente riceve un report dettagliato con raccomandazioni specifiche per migliorare i punti critici.
Foodmeter attualmente è rivolto a piccole aziende agricole, in particolare alla filiera delle fragole, ma in un prossimo futuro si amplieranno le sue funzioni per farne uno strumento di supporto anche per le aziende più grandi.
Inoltre, si vuole dare ai consumatori una serie di dati concreti per fare scelte alimentari consapevoli.
Misurare il proprio impatto con Foodmeter
L’analisi decisionale multicriteriale (MCDA) permette di valutare gli effetti delle pratiche agricole e delle filiere di approvvigionamento alimentare.
Il passo successivo è collegare la ricerca al territorio attraverso la tecnologia, come fa Foodmeter, uno dei risultati concreti del progetto PER-REP nato dalla ricerca del Politecnico di Milano all’interno di OnFoods (partenariato di ricerca per lo sviluppo dell’agroalimentare sostenibile finanziato dal PNRR) per aiutare aziende agroalimentari e consumatori a migliorare il proprio impatto.
Foodmeter è uno dei risultati concreti del progetto PER-REP, coordinato dal Dipartimento ABC del Politecnico di Milano e parte dello Spoke 1 (Sostenibilità Globale) di OnFoods.
Due obiettivi principali
PER-REP (Decision-making tool for sustainability performance assessment communication and reporting) vuole rispondere alle esigenze di valutazione nelle filiere produttive. Si propone di integrare metodi di valutazione rigorosi, coinvolgere gli attori della filiera, fornire strumenti pratici e usabili.
Due gli obiettivi principali: permettere alle PMI di misurare la sostenibilità dei propri processi e sensibilizzare i consumatori sull’impatto delle loro scelte alimentari.
Se è vero che la sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità, è altrettanto vero che Foodmeter dimostra come la ricerca universitaria possa legarsi efficacemente al mondo produttivo.