La sesta rata ammonta a 8,7 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni
Anche il sesto pagamento del Pnrr, da 8,7 miliardi di euro è entrato nelle casse italiane: si tratta di 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni (al netto del prefinanziamento). Soldi che serviranno per coprire 39 traguardi e raggiungere obiettivi. Ad oggi, il nostro paese ha ricevuto un totale di 122,2 miliardi di euro, sui 194,4 miliardi di euro stanziati per il Piano di ripresa e resilienza italiano.
In totale la Commissione europea ha autorizzato 26,8 miliardi diretti anche a Repubblica Ceca, Germania, Portogallo e Romania, per un totale erogato che ha superato i 300 miliardi di euro.
“Questo importante traguardo – spiega l’esecutivo europeo – riflette la portata delle riforme e degli investimenti di trasformazione in corso negli stati membri, che accelerano la transizione verde e digitale e rafforzano la resilienza complessiva dell’Unione“.
Quali obiettivi per l’Italia
I soldi del Pnrr serviranno per portare avanti una serie di riforme nella pubblica amministrazione, attraverso il miglioramento delle risorse umane, gli appalti pubblici e l’amministrazione fiscale, nonché nella politica sociale, tra cui la lotta al lavoro sommerso e il sostegno agli anziani non autosufficienti. Importanti anche gli investimenti nella digitalizzazione, come lo sviluppo di piattaforme logistiche digitali e la modernizzazione dei parchi nazionali, oltre agli sforzi per la sostenibilità, tra cui la gestione dei rifiuti e lo sviluppo dell’agro-solare.
Una nota del governo specifica che la sesta rata servirà a:
- potenziare i collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia,
- realizzare nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica) e per l’autonomia energetica dell’Italia
- rinnovare flotta per il comando nazionale dei vigili del fuoco,
- crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e l’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0,
- rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi,
- avvio degli interventi per nuovi impianti sportivi nei plessi scolastici
- formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali per rendere più efficienti le prestazioni del sistema sanitario nazionale
Pagamento Pnrr, voci critiche sul cronoprogramma
Secondo le osservazioni di Pietro Petrucco, vicepresidente dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili), raccolte dal Corriere della Sera, “circa il 20% dei cantieri del Pnrr che sono sicuramente aperti, con lavori in fase di esecuzione, non risulta come aggiudicato nelle banche dati ufficiali“; dunque ci sarebbero dei ritardi in corso rispetto alla scadenza del 2026, per cui i progetti già avviati sarebbero circa un quinto in più rispetto a quanto risulta al governo.