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Impianti di accumulo idroelettrico e MACSE, Terna avvia la consultazione

Il gestore della rete di trasmissione ha pubblicato un documento di consultazione sulle modalità di partecipazione dei pompaggi idroelettrici al Meccanismo di approvvigionamento di nuova capacità di stoccaggio. Due opzioni per la valorizzazione della capacità

Accumuli idroelettrici e MACSE, Terna avvia la consultazione

C’è tempo fino al 20 gennaio 2025 per partecipare alla consultazione sull’accumulo idroelettrico

Con la prima asta dedicata alle batterie al litio ormai calendarizzata, Terna si è messa a lavoro sul secondo grande focus del MACSE, il Meccanismo di approvvigionamento di nuova capacità di stoccaggio. Parliamo degli accumuli idroelettrici, anche noti come pompaggi idroelettrici o impianti a ciclo chiuso. Ma affinché il settore possa trovare uno spazio strutturato nel nuovo mercato a termine, l’operatore dovrà, al pari di quanto già fatto con le batterie, elaborare una proposta regolatoria. O più precisamente una modifica alla disciplina già approvata, definendo modalità e condizioni per la partecipazione degli impianti idroelettrici al meccanismo. E aprendo le porte a quelli esistenti ma frutto di interventi di potenziamento.

La disciplina del MACSE

La proposta di modifica dovrà essere inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per l’approvazione ma prima Terna ha posto i propri orientamenti in consultazione.

“In particolare – si legge sul sito del TSO – il documento contiene delle prime proposte relative ad eventuali integrazioni da apportare alla Disciplina rispetto alla partecipazione degli accumuli idroelettrici, nonché alle regole per i potenziamenti dei medesimi impianti e sulle quali gli operatori interessati sono invitati ad esprimere le relative considerazioni. Nel documento sono inoltre riportate le principali osservazioni formulate dagli operatori nelle due precedenti consultazioni (ottobre/novembre 2023 e aprile/maggio 2024) rispetto ai sistemi di pompaggio idroelettrico”.

I soggetti interessati avranno tempo fino al 20 gennaio 2025 per far pervenire le proprie considerazioni indirizzo di posta elettronica ConsultazioneMACSE@terna.it.

Ma quali sono le proposte di Terna per la partecipazione degli accumuli idroelettrici al MCSE. E chi potrà partecipare alle Aste del MACSE? Vediamo nel dettaglio.

Tipi di impianti di pompaggio idroelettrico ammessi 

Il documento definisce una serie di tipologie impiantistiche e di interventi qualificabili ai fini del meccanismo di approvvigionamento della capacità. Esclusi a priori gli impianti con stazioni di pompaggio di gronda (i cui cicli di pompaggio sono subordinati alla disponibilità della risorsa idrica presente nel serbatoio ad accumulo naturale), le uniche due opzioni rimanenti sono:

  • Impianti di pompaggio puro.
  • Impianti di pompaggio misto.

In entrambi i casi il ciclo di pompaggio può essere ripetuto a volontà, un gran numero di volte, garantendo così garantire la disponibilità costante della capacità di stoccaggio contrattualizzata.

impianti di accumulo idroelettrico a pompaggio

Tre invece gli interventi ammissibili. Per partecipare alle aste del MACSE i pompaggi idroelettrici potranno essere:

  • Di nuova costruzione.
  • Frutto di una riconversione di impianti idroelettrici classici.
  • Già esistenti ma potenziati attraverso l’incremento della capacità di stoccaggio, la potenza in prelievo o in immissione.

Per ognuna di queste casistiche Terna evidenzia i dati che dovranno essere forniti dai partecipanti e mostra le sue formule per il calcolo della capacità qualificata. I partecipanti all’asta potranno presentare le offerte per gli impianti solo una volta conosciuta la capacità qualificata. 

Valorizzazione della capacità degli accumuli idroelettrici

Per la valorizzazione della capacità degli accumuli idroelettrici, l’operatore di rete ha definito due proposte alternative di metodo:  il “MWh equivalente” e il “contributo rispetto a rapporto E/P target”

Il Metodo MWh equivalente calcola la capacità di stoccaggio considerando l’energia massima accumulabile dall’impianto, applicando dei coefficienti che tengono conto della durata della carica e della scarica. A conti fatti premia le durate più brevi rispetto a un valore di riferimento, si applica indistintamente applica a tutti gli interventi e permette di offrire solo una parte della capacità all’asta anche se tutto l’intervento deve essere qualificato

Vantaggi:

  • Metodologia flessibile, adattabile a diverse configurazioni di impianti.
  • Tiene conto delle caratteristiche dinamiche di carica e scarica.

Svantaggi:

  • La complessità dei coefficienti potrebbe rendere il calcolo più articolato.

Il Metodo del “contributo rispetto a rapporto E/P target” estende la metodologia della attuale versione della disciplina (che contempla solo pompaggi nuovi o fritto di riconversione) agli interventi di potenziamento. Con una sola modifica/eccezione: in caso di aumento di potenza,  la capacità qualificata è definita come “la differenza tra l’energia che l’impianto può accumulare in un numero di ore pari alla durata target dell’asta a valle dell’intervento di potenziamento e quella che poteva essere accumulata nel medesimo numero di ore prima dell’intervento”.

Vantaggi:

  • Metodologia già consolidata e conosciuta.
  • Semplice da applicare per gli aumenti di energia accumulabile.

Svantaggi:

  • Potrebbe essere meno flessibile per gli interventi di potenziamento che prevedono solo aumenti di potenza.
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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.