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Parchi eolici offshore: una soluzione efficiente per la transizione energetica

Elementi centrali nell’efficienza dei parchi eolici offshore sono i cavi sottomarini, che consentono un rapido trasporto dell’energia prodotta nei parchi eolici verso la rete terrestre.

Eolico Offshore USA
Credits: Foto di Dennis Schroeder / NREL via Flickr (CC BY-NC-ND 2.0 DEED)

Con l’espressione transizione energetica si fa riferimento al passaggio da un sistema basato sullo sfruttamento di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale ecc.) a un sistema che invece si basa sul ricorso a fonti di energia rinnovabile come per esempio l’energia solare, quella geotermica, quella da biomasse, quella eolica (energia del vento) ecc. 

Gli obiettivi fondamentali di tale passaggio sono quelli di contrastare i cambiamenti climatici e di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti. 

Fra le cosiddette energie rinnovabili, l’energia eolica è una di quelle che negli ultimi anni hanno visto una più rapida espansione grazie anche allo sviluppo di tecnologie avanzate. Ne rappresentano un esempio concreto i parchi eolici offshore, sistemi che offrono una combinazione di elevata efficienza energetica e ridotto impatto ambientale. 

Data la loro crescente importanza, cerchiamo di conoscere più da vicino questa realtà. 

Che cosa sono i parchi eolici offshore?  

I parchi eolici offshore sono impianti per la produzione di energia elettrica dotati di pale, turbine e generatori ubicati in mare aperto a molti chilometri di distanza dalle coste. Il primo fu costruito nel 1991 in Danimarca (si trova nel Mar Baltico), mentre il più grande attualmente in funzione si trova nel Mare del Nord, a circa 130 km dalle coste britanniche. 

I parchi offshore sono particolarmente efficienti dato che sfruttano venti costanti e di maggiore intensità rispetto a quelli disponibili sulla terraferma. Ciò garantisce una produzione di energia elettrica costante e in quantità maggiormente prevedibili. Questa maggiore prevedibilità consente di integrare più facilmente l’energia prodotta dai parchi nella rete elettrica. 

Il ruolo dei cavi sottomarini nella distribuzione energetica

Elementi centrali nell’efficienza dei parchi eolici offshore sono i cavi sottomarini, che consentono un rapido trasporto dell’energia prodotta nei parchi eolici verso la rete terrestre. Questi cavi, realizzati con materiali tecnologicamente avanzati, garantiscono una bassa dispersione e una lunga durata e sono in grado di trasmettere notevoli quantitativi di energia su lunghe distanze. 

Le tecnologie più recenti sfruttano cavi ad alta tensione in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current), attualmente l’opzione ideale per ridurre al minimo le perdite durante il trasporto. Si tratta di una soluzione estremamente efficiente che consente di collegare parchi eolici situati a centinaia di chilometri dalle coste con le aree metropolitane dove la domanda di energia è più elevata. 

L’integrazione dei cavi sottomarini con sistemi intelligenti di gestione della rete permette una maggiore stabilità dell’intero sistema, riducendo il rischio di blackout e malfunzionamenti.

Parchi eolici offshore: un contributo importante per la decarbonizzazione

I parchi eolici offshore hanno un impatto positivo significativo sulla riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica: ogni megawattora (MWh) prodotto dalle turbine eoliche, infatti, evita l’emissione di centinaia di anidride carbonica, offrendo un’alternativa importante alle centrali termoelettriche alimentate da combustibili fossili. 

Si deve anche considerare il fatto che oltre alla produzione di energia “green”, questa tipologia di impianti favorisce lo sviluppo di una filiera industriale legata alla progettazione, alla costruzione e alla manutenzione delle turbine e dei sistemi di trasporto dell’energia. Questo accelera la transizione energetica e favorisce anche la crescita economica dei settori a elevata innovazione tecnologica.