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Aggiornati gli obiettivi per le rinnovabili offshore UE, si punta a 360 GW

Nuovi accordi fra gli Stati membri aumentano i target UE per le energie rinnovabili in mare al 2030, 2040 e 2050, definendo le regioni in 5 diversi bacini marittimi. L’impegno italiano? 1,5 GW entro fine del decennio da elevare a 4,5 GW negli anni successivi

Aggiornati gli obiettivi per le rinnovabili offshore UE, si punta a 360 GW
Foto di Nicholas Doherty su Unsplash

88 GW di capacità produttiva cumulata al 2030. Da aumentare a circa 360 GW per la metà di questo decennio. Questi i nuovi obiettivi per le rinnovabili offshore europee, definiti ieri dai paesi dell’UE attraverso una serie di accordi non vincolanti per 5 bacini marittimi. 

I rinnovati impegni arrivano dopo oltre 4 anni dalla pubblicazione della strategia comunitaria per le energie rinnovabili offshore, con cui la Commissione europea ha evidenziato la necessità di installare almeno 300 GW di impianti eolici in mare e 40 GW di centrali “oceaniche” entro il 2050.  Sul tema è tornato poi il piano REPowerEU con l’obiettivo di accelerarne l’implementazione per ridurre la dipendenza energetica UE dall’estero.

Ma il vero sprone è arrivato dal Regolamento TEN-E rivisto. Il provvedimento chiede, infatti, che gli Stati membri concludano un accordo non vincolante per cooperare sugli obiettivi per la generazione di energia rinnovabile in mare da implementare entro il 2050 in ciascun bacino marino. Ma contemplando fasi intermedie nel 2030 e nel 2040, in linea con i piani nazionali per l’energia e il clima (PNIEC) e il potenziale regionale. I primi accordi sono stati adottati per la prima volta il 19 gennaio 2023 e oggi è arrivato il momento di compiere un passo i avanti.

Cinque bacini marittimi

I paesi dell’UE hanno aggiornato i loro obiettivi per l’impiego di energia rinnovabile offshore fino al 2050 nelle acque esterne dell’UE, con obiettivi intermedi da raggiungere entro il 2030 e il 2040. In una riunione virtuale i direttori generali dei ministeri dell’energia europei, Italia compresa, hanno siglato nuove intese per aumentare i target sulle FER offshore. Dividendo le regioni in 5 diversi bacini marittimi:

Se sommati assieme, gli sforzi inseriti nei singoli piani determinano un’ambizione complessiva di 86-89  GW di capacità rinnovabile offshore da installare entro la fine di questo decennio. La capacità salirebbe a 259-261 GW entro il 2040 e a 356-366 GW entro il 2050.

“Basandosi su solidi strumenti di cooperazione regionale e sui mezzi stabiliti dal Regolamento rivisto sulle reti energetiche transeuropee (Regolamento TEN-E) – spiega l’associazione WindEurope – gli accordi odierni non solo […] inviano un forte segnale per incoraggiare gli investimenti necessari, ma, andando oltre gli approcci nazionali, vanno definendo un approccio transeuropeo. Questo quadro consentirà un’espansione economicamente conveniente delle reti necessarie per incorporare la generazione di energie rinnovabili offshore prevista, affrontando i colli di bottiglia interni dove si verificano e subendo il minimo impatto ambientale”. 

Rinnovabili offshore, gli obiettivi dell’Italia

Anche l’Italia ha risposto all’appello odierno. Sulla base del lavoro tecnico condotto dal gruppo regionale South and East offshore grids, il Belpaese assieme a Bulgaria, Croazia, Grecia, Cipro, Romania e Slovenia fa parte del corridoio prioritario della rete offshore, “SE offshore grids” che mira a installare 4.41 GW di rinnovabili offshore al 2030, 16.2 GW al 2040, 25.1 GW entro il 2050. Al target regionale l’Italia contribuirà con 1,5 GW entro fine del decennio da elevare a 4,5 GW negli anni successivi.

Una volta concordate queste tappe fondamentali, la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica (ENTSO-E) aggiornerà ora i piani strategici di sviluppo della rete offshore integrata (ONDP), offrendo ai promotori della rete, agli investitori e alla filiera di fornitura visibilità su cosa aspettarsi dalle reti offshore per ciascun bacino marino entro il 2050. 

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