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La NASA si prepara a commercializzare le prime Case extraterrestri sulla Luna

Si ispireranno alle basi antartiche le prime case extraterrestri commercializzabili che la NASA si prepara a costruire punta a costruire

Case extraterrestri: la NASA si prepara a commercializzare la Luna
creato con Leonardo.Ai

Tra stampa 3D e costruzioni ispirate alle basi Antartiche

La NASA si sta preparando a riportare gli esseri umani sulla Luna con la missione Artemis prevista per il 2027. Ma se nell’immediato futuro l’obiettivo dell’agenzia spaziale è quello di esplorare lo spazio, quello a lungo termine prevede invece di avviare una fase di commercializzazione per realizzare vere e proprie strutture abitative permanenti. Ad immaginare un futuro fatto di case extraterrestri è la stratega dell’architettura Nujoud Merancy,  vicedirettore associato presso la National Aeronautics and Space Administration (NASA).

In una recente intervista per la rivista Dezeen, l’architetto spaziale immagina il potenziale di queste soluzioni, ispirate molto probabilmente alle basi scientifiche tipiche dell’Antartide.

La stampa 3D potrebbe non essere sufficiente

Il connubio tra architettura e viaggi spaziali è da sempre un tema affascinante. La NASA stessa ha avviato diversi progetti sperimentali per testare la costruzione di  “case extraterrestri” su Luna e Marte, affidandosi all’utilizzo della stampante 3D

Ma la stratega dell’architettura Merancy appare scettica su questo punto. Nonostante questo sistema costruttivo offra un potenziale incredibile per la realizzazione di strutture reimpiegando il materiale lunare, è improbabile che possa essere utilizzato per i moduli pressurizzati. 

Al contrario, la tecnologia di stampa 3D potrebbe essere usata per costruire piattaforme di atterraggio e protezioni contro le radiazioni, sfruttando il suolo lunare.

I primi insediamenti si ispireranno all’Antartide

I primi insediamenti non saranno edifici tradizionali, ma molto più probabilmente rover pressurizzati per esplorazioni e piccoli habitat estensibili. L’obiettivo iniziale è supportare un equipaggio per 30 giorni entro il prossimo decennio. Tuttavia, la costruzione di strutture permanenti resta una sfida a causa delle difficoltà di sostenibilità e delle lunghe notti lunari.

Qui entra in gioco l’esperienza costruttiva in Antartide. Secondo la NASA le case extraterrestri ed i modelli di sviluppo lunare potrebbero seguire l’esempio polare, dove le prime strutture semplici si sono evolute in stazioni di ricerca permanenti. NASA immagina una progressione simile, iniziando con moduli cilindrici pressurizzati e, successivamente, includendo habitat gonfiabili per ampliare lo spazio abitativo. La forma cilindrica è ideale per gli elemento pressurizzati, così come già avviene per i razzi e le stazioni spaziali, servirà poi aggiungere “camere di compensazione e sistemi di vita sostenibili per l’equipaggio, come bagni, letti, amache e cose del genere”, ha sottolineato Merancy. 

A lungo termine, la Luna potrebbe ospitare attività commerciali come il turismo spaziale o l’estrazione mineraria, ma queste prospettive dipendono dall’accessibilità e dai progressi tecnologici. NASA prevede un’evoluzione graduale verso una presenza sostenibile e infrastrutture commerciali permanenti.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.