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Costi assicurazioni, un conto climatico da 567 miliardi di euro li fa lievitare

I cambiamenti climatici hanno un impatto economico crescente, ma le assicurazioni continuano ad avere un ruolo contraddittorio, sostiene la campagna Insure Our Future

Costi assicurazioni: il ruolo dei cambiamenti climatici
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Oltre 1/3 delle perdite assicurate degli ultimi 20 anni, la cifra “sbalorditiva” di 567 miliardi di euro, può essere attribuita ai cambiamenti climatici. I costi delle assicurazioni aumentano e il settore attraversa un periodo di crisi. Ed è proprio al climate change che bisogna guardare per capirne le ragioni: “L’attuale crisi assicurativa è nata dall’inazione climatica di ieri”.

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È il messaggio al centro del nuovo rapporto di Insure Our Future, una campagna globale animata da ONG e movimenti sociali per spingere il settore delle assicurazioni a fare la sua parte nel contrasto della crisi climatica.

Il ruolo delle compagnie di assicurazione

I cambiamenti climatici hanno un impatto economico crescente, ma le assicurazioni continuano ad avere un ruolo contraddittorio. Mentre alcune compagnie alzano i premi o cancellano le coperture, continuano a sostenere i combustibili fossili. Aggravando la crisi climatica.

Sono pochi i casi virtuosi. Tra cui l’italiana Generali. La società “ha fissato un nuovo standard” lo scorso ottobre: ha adottato la prima politica di restrizione sui combustibili fossili che copre l’intera filiera del petrolio e del gas e include anche i nuovi progetti di GNL.

Perché i costi delle assicurazioni continuano a salire?

Tuttavia, il settore nel suo complesso ha rallentato ogni azione davvero efficace per il clima, sostiene il rapporto. E ora si trova a un bivio: le perdite climatiche stimate superano già i premi che le assicurazioni raccolgono da carbone, petrolio e gas per 15 delle maggiori compagnie assicurative.

Se il mercato totale delle assicurazioni commerciali sui combustibili fossili è cresciuto marginalmente negli ultimi due anni, i premi assicurativi totali per le energie rinnovabili sono ancora inferiori al 30% delle dimensioni del mercato delle assicurazioni sui combustibili fossili. Parliamo di 6,5 miliardi di dollari contro 22 miliardi di dollari.

Nel frattempo, la quota di perdite assicurate attribuita al clima è aumentata in media dal 31% al 38% nell’ultimo decennio. E la crescita annuale di questi danni (6,5%) ha superato significativamente la crescita delle perdite assicurate (4,9%). Nel 2022, ultimo anno per cui sono disponibili dati consolidati, 52 miliardi di dollari di danni su 132 totali erano attribuiti al clima.

“Poiché questi costi crescenti rendono l’assicurazione fuori dalla portata di molte comunità, una rapida decarbonizzazione è fondamentale per controllare le pressioni inflazionistiche sui premi, aumentare l’accesso e la convenienza delle assicurazioni e proteggere le persone più vulnerabili”, sostiene Insure Our Future.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.