Il GSE ha pubblicato le graduatorie della misura PNRR Sviluppo Agrivoltaico. Rispetto al contingente di 1,04 GW del bando arrivate richieste per oltre 1,7 GW, di cui circa 1,5 GW risultate in posizione utile
Sviluppo Agrivoltaico, i risultati del bando PNRR 2024
Lo scorso 29 novembre il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato i risultati del bando “Sviluppo Agrivoltaico“, la misura PNRR che incentiva i sistemi agrivoltaici di natura sperimentale. Il regime offre un doppio sostegno ai beneficiari, al fine di supportare sia la fase realizzativa dell’impianto che quella di produzione energetica.
Il risultato del bando? Un successo. Stando alla graduatoria pubblicata dal GSE rispetto al contingente di 1,04 GW, la procedura competitiva ha raccolto ben 643 pratiche per una richiesta totale di oltre 1,78 GW. Nel dettaglio, le richieste di iscrizione ai Registri (aperte ai soli impianti agri-Fv di potenza fino a 1 MW) sono state 347, per una potenza totale cumulata di 229 MW
Le richieste di partecipazione all’Asta, invece, 296 per una potenza totale cumulata di 1,55 GW.
La maggior parte dei progetti agri-fv nel Sud Italia
Ovviamente il bando Sviluppo Agrivoltaico ha operato una prima scrematura in funzione della documentazione allegata alla richiesta di partecipazione. A conti fatti e al netto delle rinunce, risultano in posizione utile 540 progetti agrovoltaici. Per una potenza complessiva di oltre 1,54 GW. Di questi 270 hanno preso parte all’Asta (1,36 GW) e 270 si sono iscritti ai Registri (178,8 MW).
Dove si trovano le iniziative di agriv-fv? Per lo più nel Sud Italia. Capolista per le Aste la Calabria con ben 48 progetti rientrati in posizione utile, seguita da Puglia (41), Sicilia (35) e Campania (27).
A questo punto verrà operata una seconda selezione sulla base di specifici requisiti e criteri di priorità entro il 31 dicembre 2024. E le iniziative meritevoli potranno entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026.
Gli Incentivi all’agrivoltaico sperimentale
Ricordiamo che la misura Sviluppo Agrivoltaico prevede un doppio incentivo.
- Un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili.
- Una tariffa incentivante “in conto esercizio”, applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete sotto forma di:
- tariffa omnicomprensiva (TO) per sistemi agrivoltaici di potenza ≤ 200 kW, erogata dal GSE a valle del ritiro e alla vendita dell’elettricità immessa in rete dall’impianto. Ovviamente al produttore la scelta se ricorrere alla TO o rinunciarvi e provvedere autonomamente alla vendita dell’energia.
- tariffa incentivante per gli impianti di potenza > 200 kW. In questo caso l’elettricità resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla vendita. Il Gestore calcola la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo dell’energia elettrica zonale orario.
Ricordiamo che gli incentivi previsti dal DM Agrivoltaico sono alternativi alle modalità di ritiro dell’energia gestiti dal GSE tramite i meccanismi di ritiro dedicato e scambio sul posto. E che non possono essere cumulati con gli incentivi previsti dal DL Transizione 5.0.
Quali sono le tariffe incentivanti di riferimento?
A rispondere alla domanda è il GSE nella pagina di FAQ sul portale Assistenza Clienti. Riportiamo la versione integrale della risposta:
“Le tariffe incentivanti di riferimento variano in base alla potenza dell’impianto agrivoltaico presente nel sistema. In caso di impianti con potenza fino a 300 kW, la tariffa di riferimento è 93 €/MWh. In caso di impianti con potenza superiore a 300 kW la tariffa di riferimento è 85 €/MWh. Per la determinazione della tariffa di riferimento si considera la potenza nominale cumulata”.
Leggi QUI la graduatoria del GSE
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