Nonostante investimenti e nuove navi più efficienti, le emissioni delle navi portacontainer europee restano stabili dal 2018. Un rapporto di T&E evidenzia che prezzi alti non portano miglioramenti significativi
Prezzi più alti dei combustibili navali portano davvero a comportamenti più “verdi” nel settore marittimo? Sembrerebbe di no. Almeno a giudicare da quanto inquinano le navi portacontainer europee: i livelli di oggi sono identici a quelli di 6 anni fa.
Investimenti ne sono stati fatti. E le nuove navi hanno effettivamente un’efficienza tecnica maggiore. Ma in condizioni reali, le navi portacontainer europee inquinano in media tanto quanto nel 2018.
Un risultato che contraddice la narrazione portata avanti dall’industria dello shipping. Secondo la quale il calo delle emissioni registrato nel 2023 sull’anno precedente dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. Non è così, risponde l’ong Transport & Environment, che pubblica oggi un rapporto sull’inquinamento delle navi portacontainer in Europa. In realtà il calo dipende solo da una flessione dei volumi di commercio.
Cosa influisce sull’inquinamento delle navi portacontainer?
L’analisi di T&E passa al vaglio 30 anni di dati per esaminare il rapporto tra prezzi del carburante e miglioramenti nell’efficienza tecnica e operativa delle navi. Prezzi più alti spingono effettivamente a ordinare navi più efficienti dal punto di vista energetico. Ma il miglioramento avviene con 4-8 anni di ritardo rispetto all’aumento dei prezzi. Anche prezzi più alti per il noleggio (segno di condizioni economiche migliori) incentivano design più efficienti.
Eppure, T&E conclude che i miglioramenti tecnici saranno limitati. Allungando lo sguardo al 2031, le nuove navi saranno solo il 4% più efficienti rispetto al 2023. L’effetto sul totale della flotta? Appena +0,03% di efficienza energetica. Cioè un impatto del tutto trascurabile sulle emissioni totali.
Uno scenario in cui va inserito anche lo scarso o nullo apporto degli investimenti verdi per l’efficienza operativa, sostanzialmente la velocità delle navi. Non c’è alcuna correlazione chiara tra prezzi del carburante e miglioramenti operativi. Anzi, i dati indicano (seppur con bassa affidabilità) che prezzi più alti potrebbero portare a velocità più elevate. E quindi a più inquinamento.
“Non ci sono abbastanza incentivi per le navi a navigare in modo più efficiente. Le compagnie di navigazione stanno reagendo ai prezzi più alti del carburante acquistando imbarcazioni leggermente più efficienti. Ma i dati mostrano che, nel complesso, il trasporto di container non sta diventando più efficiente”, afferma Jacob Armstrong, responsabile shipping di T&E.
A livello di policy, bisognerebbe puntare proprio sulla riduzione della velocità delle navi, continua l’esperto: “I maggiori miglioramenti in termini di efficienza derivano dalla navigazione più lenta. Se i governi adottassero misure che promuovano reali miglioramenti in termini di efficienza, potrebbero ridurre drasticamente le emissioni da un giorno all’altro”.
Come? Lo studio suggerisce nuove regolamentazioni mirate per migliorare l’efficienza energetica, poiché le misure attuali (FuelEU Maritime e ETS) non raggiungeranno gli obiettivi del 2030. E promuovere tecnologie europee come il supporto eolico.