All’inizio c’è un calo più rapido: nei primi 30mila km si scende dal 100 al 95%. Poi la discesa rallenta. Molto. Tanto che anche EV con oltre 300mila km hanno ancora uno stato di salute (SoH) medio dell’87%
La crociata globale contro il passaggio alla mobilità elettrica ha un tema preferito: la durata delle batterie delle auto elettriche. Argomento circondato da un’aura quasi mitica, ma ben di rado da dati a supporto. Cosa dicono i numeri? Cosa c’è di vero nelle tesi di chi vede gli EV come una scelta sbagliata, immatura, anti-economica, o addirittura come frutto di un qualche complotto?
Perché è importante la durata delle batterie delle auto elettriche
Il tema è di importanza cruciale. Perché se la durata delle batterie delle auto elettriche è (troppo) breve, allora acquistare un veicolo del genere non conviene più.
Le batterie rappresentano dal 20 al 30% del costo totale di un EV. Se bisogna sostituirle, il costo totale di proprietà (TCO) schizza alle stelle. Se il degrado è rapido, comprare un EV sul mercato dell’usato è quanto meno un azzardo. Insomma, tutti argomenti che remano contro l’adozione di massa delle auto elettriche.
Dopo 200mila km, la capacità residua delle batterie EV supera ancora l’80%
A fare chiarezza ci prova un rapporto dell’azienda di consulenza P3, che ha testato la durata delle batterie dei suoi EV aziendali (poche decine) e – soprattutto – ha raccolto dati reali sulla performance di 7mila veicoli elettrici. Che cosa emerge?
Le batterie delle auto elettriche durano decisamente più a lungo di quanto crediamo. E superano le garanzie fornite dai produttori. I numeri più importanti sulla longevità delle batterie EV sono:
- Il 90% delle batterie analizzate mantengono una capacità superiore al 90% anche dopo 100.000 km.
- Dopo 200.000 km, la maggior parte delle batterie conserva più dell’80% della capacità iniziale.
Il calo della capacità non è lineare: più salgono i km, più è lento
È importante valutare la performance delle batterie sul lungo periodo. Perché la curva con cui perdono capacità non scende in modo regolare. All’inizio c’è un calo più rapido: nei primi 30mila km si scende dal 100 al 95%.
Poi la discesa rallenta. Molto. Tanto che anche EV con oltre 300mila km hanno ancora uno stato di salute (SoH) medio dell’87%, ben oltre il 70-80% garantito dai maggiori produttori.
Lo SoH è un parametro che misura le condizioni di una batteria rispetto alle sue prestazioni originali. Rappresenta la capacità residua, cioè quanta energia la batteria può immagazzinare e rilasciare rispetto alla sua capacità nominale iniziale. Talvolta esprime anche la resistenza interna della batteria (che influisce sulla velocità di carica/scarico), o la capacità di erogare potenza senza surriscaldarsi o degradarsi rapidamente.
Abitudini che accelerano il degrado delle batterie delle auto elettriche
Tutti questi dati esprimono dei valori medi. Ma dall’analisi degli oltre 7mila veicoli, P3 è riuscita a ricavare anche delle informazioni sull’impatto di determinate pratiche e abitudini. Quali fattori d’uso incidono di più sulla durata delle batterie delle auto elettriche?
Il fattore temperatura
- La gestione termica delle batterie è dirimente;
- Temperature elevate accelerano l’invecchiamento, temperature moderate (sotto i 25°C) ne rallentano il degrado.
Il comportamento di ricarica
- Una pratica ottimale è mantenere la batteria tra il 20% e l’80% della sua capacità;
- In caso di parcheggio e inutilizzo prolungato, è consigliabile lasciare la batteria al 10-50% di ricarica per rallentarne il degrado.
Ricarica rapida accelera l’invecchiamento
- La ricarica rapida frequente e l’utilizzo da 0% a 100% di carica provocano maggiore stress sulle celle.
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