Carbone, rinnovabili e auto elettriche alimentano l'ottimismo degli esperti. Ma la Cina mancherà il suo obiettivo sull'intensità di carbonio dell'economia al 2025
È sempre più probabile che la Cina raggiunga il picco di emissioni di gas serra con almeno 5 anni di anticipo. L’obiettivo ufficiale è entro il 2030. Ma il 44% degli esperti di settore ritiene che le emissioni di CO2 di Pechino potrebbero aver già raggiunto il culmine quest’anno. O al più tardi lo faranno l’anno prossimo. Nel 2023, la percentuale era la metà: appena il 21%. È quanto emerge dal sondaggio annuale sulla traiettoria della transizione energetica della Cina condotto dal Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) insieme all’International Society for Energy Transition Studies (ISETS).
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Carbone, FER e EV trainano il picco di emissioni di gas serra della Cina
A trainare l’ottimismo degli osservatori sono diversi fattori. Su tutti i livelli di consumo di carbone. Più della metà degli intervistati (il 52%) prevede che il consumo di carbone in Cina raggiungerà il picco entro il 2025, un aumento importante rispetto al 36% del 2023.
Ma anche la crescita esponenziale delle rinnovabili e le vendite di auto elettriche. Per tre mesi consecutivi nel 2024, oltre il 50% delle vendite di nuovi veicoli in Cina è rappresentato da veicoli elettrici.
Ciò nonostante, altri obiettivi climatici importanti sono a rischio. Su tutti, quello dell’intensità di carbonio. Pechino punta a ridurla del 18% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2021, per ogni unità di Pil. Per riuscirci, però, la Cina dovrebbe tagliare le sue emissioni di gas serra del 6% tra 2024 e 2025. Mentre i dati dicono che dovrebbero ancora crescere, anche se marginalmente, dello 0,4% quest’anno.
La tabella seguente riassume gli indicatori che il rapporto CREA-ISETS valuta in linea o in ritardo rispetto agli obiettivi nazionali sul clima a breve, medio e lungo termine:
Indicatori sulla buona strada | Indicatori ancora fuori strada |
Investimenti in energia pulita | Emissioni totali di CO2, escluso l’effetto delle variazioni meteorologiche |
Elettrificazione | Consumo energetico totale |
Uso del carbone nel settore edile | Consumo energetico industriale |
Consumo energetico dei trasporti ed emissioni di CO2 | Consumo energetico degli edifici |
Produzione di acciaio e cemento | Crescita del consumo di carbone nel settore carbone-chimici, accelerata con nuovo sostegno politico |
Emissioni del settore dei materiali da costruzione | Emissioni di gas serra diversi dalla CO2 non allineate con riduzioni sistematiche e monitoraggio progressi |
Vendite di veicoli elettrici |
“Raggiungere la neutralità carbonica in un’economia in rapida crescita come la Cina non è un’impresa facile, ma gli sforzi sostanziali del paese stanno iniziando a dare i loro frutti”, commenta Xunpeng Shi di ISETS. “Mentre la Cina continua la sua transizione, i benefici stanno diventando sempre più chiari: l’impiego esteso di energia pulita e la continua trasformazione industriale promettono vantaggi ancora maggiori”.
L’anno prossimo, la Cina dovrà fissare nuovi obiettivi climatici attraverso i Contributi Nazionali Volontari (NDC). In ballo c’è la possibilità di introdurre, per la prima volta, un target di riduzione delle emissioni di gas serra espresso in valori assoluti e non in termini di intensità di carbonio dell’economia.