Rinnovabili • Emissioni combustibili fossili: record 2024, +0,8%

Il budget di carbonio per 1,5°C finirà tra 6 anni

Le emissioni globali di carbone e petrolio diminuiscono, salgono quelle del gas fossile. I gas serra fossili e totali continuano a crescere, anche se la tendenza è a rallentare la corsa. Nel 2024 emetteremo oltre 41 miliardi di tonnellate di CO2: di questo passo esauriremo il carbonio disponibile per rispettare quota 1,5°C entro il 2030

Emissioni combustibili fossili: record 2024, +0,8%
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Il 2024 segnerà un nuovo record assoluto nelle emissioni dei combustibili fossili. A fine anno i gas serra generati da carbone, petrolio e gas dovrebbero arrivare a 37,4 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2). Lo 0,8% in più del 2023. Non c’è quindi “alcun segno” che il mondo abbia raggiunto il picco delle emissioni.

La Cop29 Clima di Baku deve decidere tagli “rapidi e profondi” delle emissioni

Il messaggio arriva dal Global Carbon Budget 2024, il rapporto annuale che traccia il bilancio delle emissioni dei combustibili fossili ed è curato da oltre 80 istituzioni scientifiche da tutto il mondo, tra cui l’Università di Exeter, quella dell’East Anglia, il CICERO Center for International Climate Research, l’università Ludwig-Maximilian di Monaco, l’Alfred-Wegener-Institut.

“Gli impatti del cambiamento climatico stanno diventando sempre più drammatici, eppure non vediamo ancora alcun segno che la combustione di combustibili fossili abbia raggiunto il picco”, ha detto Pierre Friedlingstein del Global Systems Institute dell’università di Exeter, che ha guidato lo studio.

Il tempo per agire “sta per scadere”, continua lo scienziato, e la Cop29 Clima di Baku deve decidere “tagli rapidi e profondi alle emissioni di combustibili fossili per darci la possibilità di rimanere ben al di sotto dei 2°C di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali”.

Emissioni combustibili fossili: record nel 2024

I combustibili fossili sono la causa principale del riscaldamento globale, ma ciò nonostante il mondo continua a far crescere le loro emissioni.

Nel 2024 le emissioni combustibili fossili raggiungeranno un nuovo record assoluto con 37,4 GtCO2, un aumento di 0,4 GtCO2 rispetto al 2023.

Ciascuna fonte fossile chiuderà l’anno con un incremento:

  • le emissioni generate dal carbone cresceranno dello 0,2%,
  • le emissioni del petrolio dello 0,9%,
  • le emissioni del gas del 2,4%.

Oggi, le emissioni dei combustibili fossili costituiscono circa il 90% delle emissioni globali complessive. Il restante 10% sono quelle legate all’uso del suolo.

Qual è l’andamento delle emissioni fossili negli ultimi anni? La tendenza è in crescita, ma la crescita sta rallentando. Nell’ultimo decennio il tasso di incremento medio è dello 0,7% annuo, mentre nel decennio precedente arrivava al 2,1%.

“Ciò è stato determinato dalla continua decarbonizzazione dei sistemi energetici, tra cui il passaggio dal carbone al gas e la sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili, nonché da una crescita economica globale leggermente più debole nell’ultimo decennio”, spiega il rapporto.

Emissioni gas serra globali, i dati 2024

Più corposo è l’aumento annuale delle emissioni globali di CO2, che includono sia quelle fossili sia quelle per l’uso del suolo. A fine anno arriveranno a 41,6 GtCO2, un balzo del 2% sul 2023. Perché? La ragione della crescita più marcata è l’aumento delle emissioni dall’uso del suolo, in particolare guidate dall’aumento degli incendi in Sud America. Il totale di questa quota è 4,2 GtCO2, +0,5 GtCO2 sul 2023.

La tendenza, però, disegna una crescita che rallenta progressivamente. Le emissioni globali totali di CO2 hanno raggiunto un plateau nell’ultimo decennio (2015-2024), crescendo solo dello 0,2% all’anno. Il tasso di crescita del decennio precedente (2005-2021) era dell’1,9%, quello di lungo termine tra il 1959 e il 2014 dell’1,7%.

Questa tendenza al rallentamento, però, non dipende da un calo delle emissioni fossili. Nell’ultimo decennio, le emissioni dei combustibili fossili sono cresciute in media ogni anno di 0,2 GtCO2, mentre quelle dall’uso del suolo sono diminuite più o meno della stessa quantità.

L’unica buona notizia da questo punto di vista è che i pozzi di carbonio naturali dovrebbero essere tornati sui livelli normali dopo il tonfo del 2023, quando l’assorbimento netto era stato praticamente pari a zero.

La traiettoria emissiva dei grandi inquinatori

Cina La Cina rappresenta il 32% delle emissioni globali di CO2. Nel 2024 chiuderò con un modesto +0,2%. Incremento dovuto principalmente a gas naturale (+8%) e, in misura minore, carbone (+0,3%). In calo le emissioni del petrolio (-0,8%) e del cemento (-8,1%). Il picco delle emissioni legate al petrolio sembra essere già stato raggiunto, in linea con l’accelerazione dell’elettrificazione dei veicoli.

India L’India è responsabile dell’8% delle emissioni globali e nel 2024 crescerà del 4,6%. I contributi più significativi arrivano da carbone (+4,5%), petrolio (+3,6%), gas naturale (+11,8%) e cemento (+4%). L’espansione delle rinnovabili non riesce ancora a tenere il passo con la crescita della domanda energetica.

Stati Uniti Gli Stati Uniti rappresentano il 13% delle emissioni globali. Nel 2024 dovrebbero calare dello 0,6% (carbone -3,5%, petrolio -0,7%, favorito dall’adozione di veicoli elettrici; gas naturale +1%).

Unione Europea – L’UE contribuisce al 7% delle emissioni globali e si prevede che le ridurrà del 3,8% nel 2024, principalmente grazie a una diminuzione del 15,8% delle emissioni da carbone, dell’1,3% da gas naturale e del 3,5% da cemento. Le emissioni da petrolio subiranno un lieve incremento dello 0,2%. La riduzione delle emissioni complessive è trainata dall’adozione di energie rinnovabili, da una crescita economica più debole e dai costi energetici elevati.

Il budget di carbonio globale per 1,5°C finisce tra 6 anni

Ai ritmi di emissioni di oggi, il budget di carbonio rimanente per contenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°C con una probabilità del 50% sarà esaurito tra 6 anni, nel 2030. Il carbon budget per restare sotto la soglia di 1,7°C finirà tra 15 anni (2039), quello per i 2°C tra 27 anni (2051).

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.