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VirtuPVT, il collettore solare ibrido sottovuoto, riceve la certificazione TÜV Rheinland

La tecnologia VirtuPVT di Naked Energy combina il fotovoltaico con il solare termico ottenendo una densità energetica da record. Il prodotto è il primo della sua categoria ad ottenere il certificato TÜV, una garanzia di qualità e sicurezza per le persone e l'ambiente

VirtuPVT, il collettore solare ibrido sottovuoto, riceve la certificazione TÜV Rheinland
VirtuPVT, il collettore solare ibrido sottovuoto

Il collettore solare ibrido sottovuoto Virtu resiste a temperature tra -40 °C e 240 °C

Riesce a sfruttare il sole per produrre contemporaneamente calore ed elettricità e lo fa con prestazioni elevate e garantite. Parliamo di VirtuPVT, il collettore solare ibrido sottovuoto di Naked Energy, primo al mondo ad esser stato certificato da TÜV Rheinland. A darne la notizia è la stessa azienda produttrice, commentando con soddisfazione il traguardo tagliato. “TÜV Rheinland è da tempo riconosciuto come l’organismo leader per la certificazione delle aziende in un numero enorme di settori”, ha sottolineato Christophe Williams, CEO di Naked Energy.Sapere che il nostro prodotto è stato certificato come il meglio del meglio nel settore solare è incredibilmente gratificante e appagante”.

Collettori solari ibridi, cosa sono?

I collettori solari ibridi o collettori fotovoltaici termici (PVT per usare l’acronimo inglese) sono moduli che utilizzano la radiazione solare per produrre sia calore che elettricità. Per questo motivo combinano celle fotovoltaiche con un collettore solare termico che trasferisce il calore disperso dalle celle stesse ad un fluido termovettore (aria o liquido).

Quanto sono efficienti? Dipende da diversi fattori ma in generale, in condizioni ideali, un PVT può raccogliere circa il 75% dell’energia solare incidente per fornire elettricità e calore a temperature fino a 160 °C.

Mercato collettori fotovoltaici termici

Per il mercato si tratta ancora di una tecnologia di nicchia. Secondo gli ultimi dati di settore, offerti dal rapporto Solar Heat Worldwide di SHC, il comparto dei collettori solari ibridi  dopo registrato una crescita costante media del 9% annuo tra il 2017 e il 2020, ha registrato un picco nel 2021 a livello globale. Una crescita storica del 13% sull’anno precedente.

La tendenza, tuttavia, ha preso una brusca svolta nel 2022. La fine dei sussidi per la tecnologia fotovoltaica termica in alcuni paesi, ha portato infatti a crolli di mercato del 51% nel 2022 e del 30% nel 2023.

La nuova capacità installata lo scorso anno è stata di 29,5 MWth e 14,5 MWp. “Pertanto – si legge nel report – l’area cumulata coperta oggi dei collettori PVT installati è di 1,6 milioni di metri quadrati, che si riferisce a una capacità termica di 822 MWth e una capacità elettrica di 292 MWp”.

Il pannello solare ibrido VirtuPVT

Il collettore solare Ibrido Virtu è dotato di celle solari in tecnologia PERC, un assorbitore piatto con canali in rame, un tubo a vuoto realizzato in borosilicato, un riflettore e un sistema di montaggio integrati. Secondo Naked Energy l i riflettori consentono al sistema di raccogliere il 40% di energia in più rispetto al fotovoltaico convenzionale.

Nel contempo il sottovuoto riduce al minimo le perdite termiche e permette VirtuPVT di fornire output fino a 75 °C, garantendo una buona efficienza operativa anche nei climi freddi. Il vuoto all’interno dei tubi protegge anche le celle fotovoltaiche dall’umidità.

Un’unità a tubo singolo misura 2.165 mm x 300 mm x 265 mm e pesa 19,9 kg. La sua potenza termica di picco è di 275 W e quella elettrica è di 70 W. Ogni set di cinque tubi PVT è dotato di un microinverter, che converte l’elettricità CC in elettricità CA

Non mancano grandi installazioni di rilievo che oggi offrono casi studio da analizzare. Il sistema è già utilizzato in tutto il Regno Unito in edifici iconici come la British Library, dove attualmente permette di risparmiare 267 MWh di gas e 14 MWh di elettricità l’anno.

Il primo collettore solare ibrido certificato TÜV

TÜV Rheinland è una delle principali organizzazioni al mondo per i test e le certificazioni in un’ampia gamma di settori, tra cui l’aviazione, le infrastrutture e le tecnologie delle energie rinnovabili, e vanta oltre 35 anni di esperienza solo nel settore solare.

Il processo di collaudo ha sottoposto VirtuPVT a una pressione notevole scoprendo come sia in grado di resistere a temperature interne comprese tra -40°C e 240°C. E di sopportare condizioni meteorologiche estreme come grandine, gelo, forti piogge e persino incendi, continuando a funzionare secondo gli standard più elevati.

“La certificazione TÜV  – ha aggiunto Williams – contribuisce notevolmente a garantire al settore che questa tecnologia è della massima qualità, il che fornirà un ulteriore incentivo alle aziende nei settori commerciale e industriale per decarbonizzare la loro domanda di calore”.

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