Uno studio del Joint Research Center, il centro di ricerca in house della Commissione UE, fa il punto sui principali fattori che peggiorano lo stato di salute dei suoli europei, sulle loro cause e sulle prospettive nei prossimi decenni
Il degrado dei suoli in Europa è peggiorato “notevolmente” negli ultimi anni. Invece di migliorare come si propongono le politiche UE sul ripristino della natura e degli ecosistemi, lo stato e le tendenze dei terreni del continente sono “allarmanti”.
Lo afferma il rapporto The state of soils in Europe, dove i ricercatori del Joint Research Center (JRC), il centro di ricerca in house della Commissione UE, scattano la fotografia dello stato di degrado del territorio nei Ventisette e di altri paesi che collaborano su questa materia con l’UE come Turchia, Ucraina, e paesi dei Balcani occidentali.
Degrado dei suoli in Europa
Con oltre il 60% dei suoli nell’UE sottoposti a vari processi di degradazione, la posta in gioco “è alta”, spiega il rapporto del JRC. Con impatti previsti sulla sicurezza alimentare, sui servizi ecosistemici e anche sulla salute umana.
Erosione
L’erosione complessiva del suolo in Europa ammonta a 1 miliardo di tonnellate l’anno. A essere interessato dall’erosione idrica è quasi ¼ dei suoli europei (il 24%). Soprattutto terreni coltivati (sono il 32% quelli colpiti). In prospettiva, lo studio stima un possibile aumento del 13-25% entro il 2050 per l’erosione dovuta alle precipitazioni.
Certe pratiche agricole possono contribuire a peggiorare il quadro, sottolineano gli autori. L’agitazione meccanica del suolo, una pratica comune in agricoltura, “può anche avviare il degrado del suolo”, si legge nel documento. Ma esistono molti altri driver: cattiva gestione del territorio, deforestazione, cambiamenti climatici e incendi boschivi. La minaccia dell’erosione è “significativa” perché porta alla perdita di fertilità del suolo e produttività agricola, causando anche sedimentazione, inondazioni e frane, influenzando la qualità dell’acqua e causando perdite economiche.
Cambiamenti nella composizione del suolo
Modifiche nei componenti chimici dei suoli europei sono attestate nel 74% dei terreni agricoli. Su questo fronte l’osservato numero uno è chiaramente il surplus di azoto, tuttora in aumento e dannoso per la salute umana, le colture, gli ecosistemi e il clima. Al tempo stesso, diminuisce il carbonio organico del suolo, essenziale per mantenerlo sano.
Degrado delle torbiere
È giudicato “preoccupante” il degrado delle torbiere, pozzi di carbonio essenziali per il ruolo nel mitigare il riscaldamento globale. Già oggi, il drenaggio delle torbiere è responsabile di circa il 5% delle emissioni totali di gas serra. Metà di questi ecosistemi è già degradato. E una quota importante sarebbe danneggiata “irrimediabilmente”.