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Servono più di 40 anni per liberarsi dei PFAS nell’acqua

La permanenza dei PFAS nell’acqua dura molti decenni e rappresenta un pericolo per le comunità umane e non umane circostanti

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Foto di Denis Shchigolev su Unsplash

I risultati inquietanti di uno studio dell’Università della Carolina del Nord sui PFAS nell’acqua

Come dice la parola, i forever chemicals sono molto difficili da eliminare. A volte quasi impossibili. Come ha dimostrato uno studio dell’Università Statale della Carolina del Nord, la permanenza dei PFAS nell’acqua può protrarsi per oltre 40 anni.

L’analisi delle acque sotterranee di due contee dello stato, ha rivelato infatti che i composti per- e polifluoroalchilici potrebbero impiegare tutto questo tempo per essere eliminati. Utilizzando un’innovativa combinazione di dati sui PFAS, traccianti per datare l’età dell’acqua e flussi idrici sotterranei, lo studio ha previsto le concentrazioni future di sostanze chimiche nelle acque che confluiscono nei tributari del fiume Cape Fear. Le analisi sono state condotte in due bacini idrici vicini allo stabilimento chimico Fayetteville Works, responsabile di gran parte dell’inquinamento.

I risultati indicano che alcuni PFAS, come l’acido esafluoropropilene ossido-dimero (HFPO−DA) e l’acido perfluoro-2-metossipropanoico (PMPA), si trovano in concentrazioni molto superiori ai livelli accettabili stabiliti dall’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti (EPA). Questi inquinanti, risalenti fino a 43 anni fa, persistono nelle acque sotterranee e minacciano sia i residenti che utilizzano pozzi privati, sia coloro che consumano acqua dei fiumi contaminati.

I rischi dei PFAS per la popolazione

Il principale autore dello studio, il professor David Genereux, ha sottolineato che i PFAS, nonostante la riduzione delle emissioni atmosferiche dal 2019, continuano ad accumularsi nelle acque sotterranee. Ciò comporta un rischio prolungato per la popolazione, in particolare per chi vive vicino alla zona contaminata e utilizza pozzi privati. Inoltre, le sostanze continuano a infiltrarsi nei corsi d’acqua che alimentano il fiume Cape Fear, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico delle comunità a valle.

I ricercatori stimano che, anche senza ulteriori emissioni, il problema dell’inquinamento da PFAS potrebbe perdurare per diversi decenni, con gravi conseguenze ambientali e sanitarie. In futuro, ulteriori studi mireranno a modellare le concentrazioni nei singoli pozzi e a correlare i livelli di contaminazione con gli effetti sulla salute.

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