La misura sperimentale introdotta nel 2022 offre un solo biglietto per tutto il tpl nazionale. Nel primo anno in cui ha funzionato a regime al prezzo di 49 euro/mese ha cancellato 6,7 milioni di tonnellate di CO2 grazie a uno shift modale importante da gomma a rotaia
Arriva una nuova conferma dell’impatto più che positivo, e sotto molti aspetti, del biglietto unico per i trasporti introdotto dalla Germania da giugno 2022. Nel primo anno in cui è stato in vigore nella configurazione definitiva, il “Deutschlandticket” (D-ticket) ha abbattuto le emissioni del settore trasporti e contribuito in modo determinante a uno shift modale profondo e su scala nazionale.
Risultati che potrebbero essere confermati in futuro visto che l’aumento del prezzo del biglietto che permette di usare qualsiasi mezzo del trasporto pubblico in Germania – da 9 a 49 euro al mese – continua a non scoraggiare i tedeschi, che stanno riconfermando l’interesse per questa misura senza precedenti in Europa. Anche se i nuovi aumenti previsti dal 2025 potrebbero cambiare le carte in tavola. Lo afferma uno studio curato dai ricercatori del gruppo di ricerca Ariadne.
Biglietto unico trasporti: l’impatto sulle emissioni
Per valutare l’impatto sulle emissioni del biglietto unico per i trasporti, lo studio si basa sulla riduzione delle emissioni annuali di CO2 generate dal traffico veicolare.
Nel 2022 le emissioni dei trasporti in Germania, in generale, arrivavano a 142 milioni di tonnellate di CO2 (MtCO2), di cui 88 MtCO2 (il 62%) attribuibili ai veicoli privati. Tra maggio 2023 e aprile 2024, cioè nel primo anno in cui il D-ticket è andato a regime, i km percorsi in auto sono scesi del 7,6%, che corrisponde a un calo delle emissioni di 6,7 MtCO2. In rapporto al totale delle emissioni del settore trasporti, la riduzione conseguita dal biglietto unico è del 4,7%.
Shift modale: i dati
Nello stesso periodo, grazie al D-ticket il numero di viaggi in treno per tratte superiori ai 30 km è aumentato “significativamente” del 30,4%. In parallelo, l’uso dell’auto privata è calato, con una riduzione dei km percorsi del 7,6%. Tutto ciò mentre i volumi complessivi della mobilità in Germania sono rimasti stabili. Con il biglietto unico per i trasporti a 9 euro, cioè nella fase iniziale, i risultati erano stati, rispettivamente, +53,4% per i viaggi in treno e -5,2% per i km percorsi in auto.
“Ciò significa che il D-ticket ha portato a uno spostamento del trasporto dalla strada alla rotaia: la quota dei viaggi in treno sul numero totale di viaggi superiori ai 30 km è aumentata da circa il 10 al 12%”, sottolinea lo studio. Con il prezzo a 9 euro era stato conseguito un +4,3%.
Cosa cambierà con il rialzo del prezzo del D-ticket?
Dal 2025, Berlino ha stabilito che il D-ticket non costerà più 49 ma 58 euro al mese. Quale può essere l’impatto del rincaro sulle decisioni di mobilità dei cittadini? Lo studio calcola che l’aumento potrebbe far calare i viaggi in treno oltre i 30 km del 14% e aumentare i km percorsi in auto del 3,5%. Ci sarebbe quindi un incremento delle emissioni di 3,1 MtCO2. Il biglietto unico darebbe ancora risultati positivi sul fronte delle emissioni, ma il risparmio sarebbe dimezzato rispetto a quanto si ottiene con la formula attuale.
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