Il vertice dei ministri dell’Ambiente del G20 introduce il concetto di pagamenti per i servizi ecosistemici: si lavora a meccanismi e schemi innovativi che ricompensino i paesi che tutelano certi biomi
Strumenti economici “innovativi” che aiutino a proteggere e ripristinare i biomi e i servizi ecosistemici che forniscono. Da costruire in modo “inclusivo” con gli attori interessati, compresi i soggetti più fragili e i popoli indigeni. È la direzione in cui va la dichiarazione finale del summit G20 Ambiente di Rio, pubblicata nel tardo pomeriggio del 3 ottobre.
Pochi capitoli tematici articolati in 34 punti (il vertice del 2023, in India, ne contava 68), con una grande novità rispetto ai summit precedenti: al G20 Ambiente di Rio la finanza si ritaglia un ruolo di primo piano. Lanciando un aggancio con le discussioni che si svolgeranno durante i negoziati della Cop16 sulla biodiversità, al via tra poche settimane a Cali, a quelli della Cop29 sul clima di Baku. E, in prospettiva, alla Cop30 che si terrà l’anno prossimo a Manaus, sotto la presidenza del Brasile.
G20 Ambiente di Rio, le novità del vertice in Brasile
La novità principale del vertice dei ministri dell’Ambiente del G20 sta nell’attenzione agli aspetti finanziari della conservazione della natura, concentrati nel capitolo “Pagamenti per i servizi ecosistemici”.
Il G20 si è impegnato a prendere in considerazione “strumenti economici innovativi, come i pagamenti per i servizi ecosistemici”, che serviranno per “conservare, ripristinare e utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali”. Tra i servizi ecosistemici elencati nella dichiarazione finale (lista non esaustiva) figurano la fertilità del suolo, il controllo dell’erosione, l’impollinazione e l’approvvigionamento idrico.
Pagamenti per i servizi ecosistemici
Come devono essere fatti questi strumenti? In che modo il G20 vuole integrare la finanziarizzazione dei servizi ecosistemici nell’economia globale? Si tratta di un punto su cui sono stati prodotti molti studi scientifici negli ultimi anni. Manca però un consenso a livello politico.
Il concetto di fondo è fornire pagamenti a chi è coinvolto attivamente e in prima linea nella tutela degli ecosistemi e dei loro servizi. Nella dichiarazione, i ministri dell’Ambiente del G20 spiegano di voler:
- promuovere pagamenti per programmi e schemi di servizi ecosistemici su larga scala,
- sviluppare in modo inclusivo e trasparente questi nuovi programmi e schemi, “con la piena ed effettiva partecipazione dei partner e delle parti interessate pertinenti alla loro progettazione e attuazione”,
- strutturare meccanismi in grado di mobilitare “nuove e diverse fonti di finanziamento” per pagare i servizi ecosistemici.
L’esempio della Tropical Forest Forever Facility (TFFF)
La dichiarazione finale non va oltre nel dettagliare quale forma potranno assumere questi nuovi strumenti finanziari. Ma il documento menziona esplicitamente, come esempio, la proposta del Brasile di istituire una Tropical Forest Forever Facility (TFFF). Di cosa si tratta?
In breve, la TFFF consiste in un nuovo meccanismo di finanziamento per la conservazione delle foreste tropicali in tutto il mondo. Il meccanismo ricompenserebbe i paesi che ospitano questi ecosistemi quando vengono rispettati certi parametri. A differenza di altri sistemi, che sono premianti quando si consegue ad esempio una riduzione della deforestazione, il TFFF riconosce il valore della conservazione di questi ecosistemi e dei loro servizi e fornisce pagamenti agli stati anche a fronte di un ‘non peggioramento’ della condizione delle foreste tropicali.