Rinnovabili • Spreco Alimentare: in UE aumenta, +1,3%

Lo spreco alimentare in UE aumenta ancora: 132 kg a testa. E l’Italia è 3°

Gli europei sono sempre più disattenti sul cibo che sprecano. E le famiglie italiane fanno molto peggio della media del continente

Spreco Alimentare: in UE aumenta, +1,3%
via depositphotos.com

Ciascuno dei quasi 450 milioni di cittadini europei ha sprecato 132 kg di cibo nel 2022. Un chilo in più dell’anno prima. Poco più di metà del cibo lo gettano nella spazzatura le famiglie, mentre la parte che resta viene dispersa lungo altri segmenti della filiera. Sono i dati sullo spreco alimentare in Unione Europea nel 2022 rilasciati di recente da Eurostat.

I numeri dello spreco alimentare in UE

I numeri consolidati per il 2022 disegnano una tendenza in crescita, anche se molto lieve. In termini assoluti, 2 anni fa l’UE ha sprecato 59,2 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. L’anno prima erano state 58,4: l’aumento anno su anno è dell’1,37%.

In ordine decrescente, le maggiori fonti di spreco alimentare in UE nel 2022 sono state: famiglie, fase di trasformazione, ristorazione, commercio al dettaglio e distribuzione, produzione primaria.

Nel dettaglio, le quantità assolute e relative di cibo sprecato sono:

  • famiglie: 32,1 milioni di tonnellate (Mt), 54%;
  • trasformazione: 11,1 Mt, 19%;
  • ristorazione: 6,6 Mt, 11%
  • commercio al dettaglio e distribuzione: 4,8 Mt, 8%.
  • produzione primaria: 4,6 Mt, 8%;
crediti: Eurostat

Secondo l’analisi di Eurostat, lo spreco alimentare generato può rappresentare il 10% del cibo fornito ai consumatori dell’UE nei settori della fornitura e del consumo (le voci “Commercio al dettaglio e altra distribuzione di prodotti alimentari”, “Ristoranti e servizi di ristorazione” e “Famiglie”).

I dati dell’Italia sullo spreco di cibo

L’Italia è il 3° paese con lo spreco alimentare più alto d’Europa, dopo Germania e Francia. Nel 2022 gli italiani hanno buttato nel cestino oltre 8,2 Mt di cibo contro i 9,4 della Francia e i 10,7 della Germania. Da soli, Roma, Parigi e Berlino rappresentano poco meno di metà dello spreco di cibo europeo.

La composizione delle fonti dello spreco alimentare italiano è significativamente diversa da quella della media europea. In particolare, le famiglie italiane sono decisamente più sprecone di quelle europee nel complesso, con quasi 20 punti percentuali in più. Fanno peggio i primi anelli della filiera, con lo spreco in campo (in fase di produzione primaria), mentre sono più virtuosi della media UE distribuzione, trasformazione e ristorazione.

Nel dettaglio, le quote di spreco alimentare in Italia sono così suddivise:

  • famiglie (72%),
  • produzione primaria (8%),
  • commercio al dettaglio e distribuzione (7,67%),
  • trasformazione (6,58%),
  • ristorazione (5,78%).
crediti: Eurostat
About Author / La Redazione