Secondo una nuova ricerca del JRC, l'implementazione su larga scala di impianti fotovoltaici verticali con moduli bifacciali, orientati verso est ed ovest, potrebbe contribuire ad una produzione energetica più costante durante il giorno, abbassando i costi complessivi dell'elettricità
L’impatto del fotovoltaico bifacciale verticale sul mercato elettrico europeo
E’ uno dei pochi criteri conosciuti da tutti in materia di fotovoltaico: per ottenere il massimo in termini di produzione, gli impianti devono essere orientati verso sud. Una regola d’ora che tuttavia potrebbe cambiare con il diffondersi delle nuove configurazioni solari. Lo rivela un nuovo studio del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione europea sul contributo del fotovoltaico verticale bifacciale alle dinamiche del mercato elettrico. Il documento mostra infatti come l’implementazione su larga scala di impianti fotovoltaici bifacciali, installati verticalmente rispetto al suolo e con un orientamento dei moduli verso est ed ovest, potrebbe contribuire in modo significativo a correggere le oscillazioni dei prezzi dell’energia. Rafforzando il percorso dell’Europa verso un’economia a zero emissioni.
Il fotovoltaico tradizionale
Partiamo dalle nozioni più conosciute. Gli impianti fotovoltaici tradizionali sono stati fin da subito uno strumento prezioso per il sistema energetico europeo. Ma il percorso di crescita si è mosso tra rigidi paletti. Uno di questi riguarda direttamente l’orientamento dei moduli. I pannelli solari monofacciali sono oggi per lo più orientati verso sud, sud-ovest al fine di ottimizzarne la produzione. Questa disposizione provoca un picco di potenza a mezzogiorno. Picco che a sua volta si ripercuote sul sistema energetico, con prezzi dell’elettricità all’ingrosso che puntano verso il basso durante questi momenti di sovrapproduzione. E viceversa.
Per gli scienziati del JRC l’implementazione di diverse tipologie di sistemi fotovoltaici, come i moduli bifacciali verticali, potrebbe contribuire a ridurre le fluttuazioni nella produzione solare e nel valore dell’energia, stabilizzando il mercato.
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Lo studio sugli impianti fotovoltaici bifacciali orientati a E-O
Lo studio ha impiegato i dati generati dal PVGIS sulla produzione del fotovoltaico bifacciale in un modello di distribuzione oraria che analizza i sistemi energetici nell’UE-27.
L’analisi rivela che, man mano che gli innovativi impianti solari bifacciali vengono incorporati in uno scenario su larga scala, emergono quattro modelli principali: il valore economico della produzione fotovoltaica aumenta; il prezzo dell’elettricità di base diminuisce; i paesi con le migliori condizioni di irraggiamento espandono il loro potenziale FV; le nazioni con ampie interconnessioni di rete aumentano le loro importazioni di energia dai paesi vicini.
Nel dettaglio, a livello di evoluzione dei prezzi dell’elettricità, l’analisi mostra una chiara tendenza in tutta Europa con una quota maggiore di fotovoltaico bifacciale verticale: in quasi tutti gli Stati membri dell’UE, si registra un aumento dei periodi di prezzi bassi e una diminuzione della durata dei periodi di prezzi elevati. Allo stesso tempo, la durata prolungata dei segmenti di prezzi bassi si estende alla maggior parte delle categorie di prezzi bassi. “Come risultato di questi cambiamenti, i surplus dei consumatori generalmente aumentano, poiché gli effetti positivi sui prezzi vengono effettivamente trasferiti dai produttori ai consumatori. Le distribuzioni iniziali dei prezzi di partenza variano in modo significativo tra i paesi”, si legge nella pubblicazione.
La ricerca è stata pubblicata su Nature (testo in inglese)
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